È ottobre per la super Agatha Christie reading challenge 2019, la challenge a tema promossa da Radical Ging e dalla Agatha Christie Limited dedicata ai tanti libri di Agatha Christie. Il bagaglio del 2019 è ricco: a gennaio 2019 ho riletto un libro con Poirot, poi uno con Miss Marple, a marzo il mio romanzo di Agatha Christie preferito, ad aprile una storia antecedente al 1930, a maggio  una raccolta di racconti poi un romanzo ambientato fuori dal Regno Unito, uno in una stagione particolare, con agosto siamo arrivati ad Avversarsio segreto di Tommy e Tuppence e a settembre abbiamo scoperto insieme Il deserto del cuore, di Mary Westmacott. Ottobre ci porta in un’ambientazione di campagna, per la quale ho selezionato Poirot e la salma.

Poirot e la salma è il libro che ho scelto di leggere sfruttando il tema del mese, ovvero una storia ambientata in una casa di campagna. Siamo infatti in pieno mondo naturale, nella più classiche di tenute del countryside inglese. A “La Cava”, questo il nome della tenuta dove si svolgono i fatti, tra un raduno di famiglia e amici per quello che dovrebbe essere un tranquillo weekend di relax, si trova un po’ per caso un po’ per destino anche il geniale Hercule Poirot che, pur detestando la campagna e amando invece i comfort della vita in città, si è deciso ad acquistare lì vicino una tenuta per “darsi un tono” ed entrare in sintonia con le abitudini inglesi. Eccolo infatti uscire in perfetto ordine verso “La Cava”, dove è atteso per pranzo. Solo che, purtroppo per lui e per gli altri, l’appuntamento salta per dare spazio invece a un omicidio appena commesso. Poirot accorre infatti a bordo piscina, dove quello che in breve diventerà il cadavere della situazione è agonizzante con un proiettile in corpo e davanti a Poirot pronuncia le sue ultime parole: Henrietta.

Questo nome è il mio gancio in questo libro, che avevo già letto anni e anni fa e di cui ricordavo due dettagli: Henrietta, il nome di uno dei protagonisti principali, e il nascondiglio della pistola, davvero originale. Per fortuna tutto il resto si era cancellato, nome dell’assassino incluso, per cui ho potuto ripartecipare con entusiasmo e curiosità alla caccia allestita dalla Christie in questo romanzo che, come confermo della rilettura, trovo tra i miei preferiti.

Certo, ancora una volta ho un po’ barato, nel senso che tra i tanti romanzi della Christie ambientati in campagna, come comandava la consegna del mese di ottobre della challange, non ne ho preso uno a caso. Ancora una volta infatti Poirot e la salma fa parte della collezione Oscar Mondadori di quando ero ragazzina, con la geniale copertina di Ferenc Pintèr, e ancora una volta non solo ha per protagonista il mio detective preferito, ma ha anche una trama affatto banale che mi aveva lasciato dei ricordi nitidi dalla prima lettura.

Non accade poi granché di stravolgente. Sì, un omicidio, a cui peraltro assiste Poirot, che da subito ha l’impressione che tutta la cornice sia una sorta di scena preparata, una messinscena allestita apposta. Sensazioni? La prefazione ci avvisa che, se siamo abili intenditori di psicologia umana, come il nostro bravo belga dalle brillanti cellule grigie, potremmo arrivare alla soluzione. Io vi rassicuro invece sul fatto che, al solito, l’enigma è così ben congegnato che la vostra testa andrà in tutt’altra direzione rispetto a quella corretta. Salvo poi dirvi, una volta chiuso il romanzo “ah, ma era così facile!”.  Tipicamente Agatha Christie, ormai lo sappiamo.

Quel che di intrigante ha Poirot e la salma, oltre naturalmente alla trama e alla soluzione del delitto, è un’altra caratteristica dell’autrice, ovvero la composizione dei personaggi, il loro agire quasi come sulla scena, teatralmente, sorta di gruppo unito dove ciascuno ha le proprie caratteristiche o segreti, e che alla fine si scoprirà davvero agire in una sorta di spirito di gruppo, collettivo, come spesso accade nelle storie della Christie. Ogni volta ritrovo un che di teatrale in questa attitudine, e la sensazione di Poirot che tutto quel che ha visto sia una pura messinscena, non fa che confermarmi della ragione della mia sensazione, e dell’attento gioco registico della sua autrice.

L’altro aspetto che si confà perfettamente all’ambientazione obbligatoria di questa lettura di ottobre è il luogo, e la sua stagione. Perfettamente coincidente con l’ottobre durante il quale l’ho letto, Poirot e la salma è ambientato in autunno nella campagna inglese. C’è forse qualcosa di più affascinante? Passeggiate per i boschi, foglie a terra, alberi e il sogno ricorrente di una tenuta di campagna la cui sorte dipende da un’eredità e da un matrimonio, altra classica questione che inquinerà non poco, in questa storia, l’evolversi della vicenda. In questa cornice dai colori autunnali si muovono personaggi dal carisma marcato come la famosa Henrietta di cui sopra, donna che non avevo dimenticato dopo tanti anni. Henrietta, oltre a vestire con completi in tweed che nella mia immaginazione la associano ai colori dell’autunno e all’ambientazione, è un’artista, una scultrice. La vedo da anni, nella mia testa, nel suo atelier londinese sporca di argilla, a modellare forme che l’ispirazione le suggerisce, mossa da una grande razionalità, ma anche da tanta passione, quella che le fa amare la guida dell’automobile con cui si reca a La Cava, e quella che modula il suo amore sfortunato per colui che in questa storia si ritroverà cadavere.

Ma tranquilli, non c’è alcuno spoiler: la trama è tutta da gustare e scoprire!

 

Poirot e la salma
edizione in lettura: Mondadori, Oscar gialli, 2000 (prima edizione originale 1946, prima edizione Mondadori, 1951)
Voto lettura: 5/5

Autore

Sono una giornalista, mi occupo di uffici stampa per la cultura e l'ambiente, di comunicazione e social media. Ho un dottorato in semiotica: va da sé che ho una spiccata curiosità per tutto ciò che ha a che fare con i testi e i loro meccanismi. Amo il mare, leggo tantissimo e adoro scrivere: A contrainte è il mio sito, ci trovate recensioni di libri e racconti di quel che mi circonda!