Da qualche giorno esiste nell’indefinito spazio dell’online una risorsa gigantesca e preziosissima per tutti coloro che abbiano mai studiato (e che studieranno in futuro) Italo Calvino. BIBLIC-Bibliografia Italo Calvino è una bibliografia online. Non una qualunque: è la bibliografia attualmente più aggiornata e completa al mondo sull’autore. È stata presentata all’Università Sapienza di Roma dal gruppo di lavoro del Laboratorio Calvino (centro di ricerca coordinato da Laura Di Nicola) e ne parlo qui perché, come ho già scritto più volte durante il centenario di Calvino a proposito delle tantissime uscite e ri-edizioni critiche e non solo, se avessi avuto questi strumenti mentre scrivevo la tesi di dottorato, probabilmente sarebbe uscito un lavoro diverso.

Ma tant’è: durante la presentazione è stato ribadito più volte che questo immenso lavoro non è solo, naturalmente, un punto di arrivo, bensì una ripartenza, un caldo invito a quanti, tesisti e critici, ma non solo (io, per esempio, mi inserisco nel novero) facciano ricerca su Calvino e abbiano bisogno di una bibliografia aggiornata. Bibliografia che non ha solo il pregio di essere vastissima e accurata, ma di essere disponibile online, un enorme database interrogabile con più chiavi di ricerca e in base a differenti prospettive.

Attraversare il mondo di Calvino

Spesso, durante la presentazione, si è identificata BIBLIC come una mappa per avventurarsi nell’universo Calvino che sappiamo essere molto complesso, dai confini estesi. L’idea che mi sono fatta io provando superficialmente a interrogare il database è simile, ma tridimensionale. È come una sorta di applicazione del concetto che Calvino esprime in Dall’opaco: il soggetto guardante, cioè, attraversato dalle immaginarie linee topografiche che segnano le direttrici dell’alto/basso, del davanti/dietro, dando la collocazione spaziale. Ecco, mi sono immaginata al posto del soggetto guardante un mappamondo che rappresenta il Calvino-cosmo e che, grazie a questo database, è attraversato ed esplorato dalle stesse linee geometriche. Un piccolo luogo geometrico della biblioteca, traslando concetti in modo improprio.

BIBLIC ha oltre 19mila schede: una cifra pazzesca che include le opere di Calvino nelle varie edizioni, le fittissime traduzioni, persino in lingue a noi distanti come cinese e arabo, ma anche (una gemma!) la vastissima bibliografia critica a lui dedicata. Chiaramente un patrimonio così vasto non poteva essere riordinato in poco tempo: sono anni che il Laboratorio Calvino si dedica a questa operazione, e lo ha fatto grazie allo slancio offerto da Laura Di Nicola a partire dal Fondo Italo Calvino donato alla Sapienza nel 2015 dalla moglie dello scrittore Esther Singer e dalla figlia Giovanna Calvino. Finanziato da Sapienza, il progetto bibliografico è stato realizzato da un’equipe di ricerca internazionale in collaborazione con il MAECI. Per i curiosi, BIBLIC è consultabile qui: attenzione perché crea dipendenza e apre a viaggi inaspettati!

La vastità di BIBLIC permette di osservare con uno sguardo larghissimo la grandezza della produzione calviniana e la ricaduta del pensiero dell’autore come intellettuale. Ci sono infatti, come dicevo, tutte le opere di Calvino, incluse le traduzioni in tutto il mondo (è  tradotto in 57 lingue!): è un’esplorazione, questa, che si può fare anche in modo visivo attraverso le copertine dei volumi, per un viaggio straordinario che fa immaginare il lavoro enorme che vi si apre dietro. Nota: nelle opere si trovano anche le traduzioni di Calvino, tra cui I fiori blu di Queneau. Si arrivo fino alle ultimissime edizioni, quelle del 2023, molte delle quali sono anche su questo blog grazie alla galleria che ho dedicato a Calvino per il centenario.  E poi si trova ciò che di Calvino è stato detto: la sezione critica contiene oltre ottomila voci. Nell’esplorazione viene chiarito anche il tipo di pubblicazione, cioè se la risorsa è un periodico, un atto di convegno ecc.

Nella geometria calviniana

La prima bibliografia digitale completa che abbraccia tutta la produzione intellettuale e la fortuna critica di Italo Calvino, si diceva. BIBLIC però parte dalla carta: a ispirarlo è sicuramente il lavoro realizzato  da Mario Berenghi, Bruno Falcetto, Claudio Milanini, i curatori dei Meridiani (Calvino ne vanta ben 8), tra gli anni Novanta e il Duemila, ma anche la bibliografia cartacea di Luca Baranelli, insieme alla più recente mappa bibliografica che si trova nel testo di Domenico Scarpa Calvino fa la conchiglia. È insomma un lavoro davvero esteso nel tempo e profondo, che ha come pregio non solo quello di fornire agli studiosi e tesisti di oggi uno strumento agile e veloce, ma anche quello di offrire una ricostruzione dei profili dell’autore, tra cui cercare di mettere ordine.

Laura Di Nicola ha spiegato che BIBLIC parte da alcuni luoghi significativi tra cui la Biblioteca Nazionale Centrale e la casa di Roma di Calvino. Proprio lì, nell’ultima abitazione dello scrittore, c’era la sua biblioteca, pareti di libri in cui si vedevano poco i libri di Calvino, “era una biblioteca d’autore senza l’autore”. La ricerca per la bibliografia digitale è partita da questo spunto, cercando di costruire un fondo che riunisse tutte le opere, come aveva iniziato a fare la moglie Chichita. La storia di questa ricostruzione è anche una storia di accordi tra gli eredi, tra l’Università e la Biblioteca Nazionale Centrale. Una storia di cura, catalogazioni, ricerche e valorizzazioni. Il fondo dedicato ai libri di Calvino contiene oltre 900 volumi ed è presente in due cataloghi, quello della Biblioteca Nazionale Centrale e quello del Dipartimento di Lettere e Culture Moderne della Sapienza.

La necessità di fare ordine per fornire questo patrimonio alla comunità scientifica era enorme. Anche perché, come ha ricordato Francesca Rubini, del Dipartimento, quella di Calvino non è una parola rimasta inerte nel tempo: tutto ciò che l’autore ha scritto è invece rimasto attivo ed è servito ad alimentare altro. C’è questa immagine che io trovo bellissima, in cui Rubini ha spiegato che ogni testo di Calvino contiene uno snodo, un bivio, ed è lì che si genera la necessità di andare a rivederlo, che a sua volta alimenta la necessità di avere un libero accesso a quei testi. C’è poi da dire che Calvino stesso ha rimaneggiato negli anni le proprie opere: riedizioni, raccolte di racconti, testi usciti in rivista e poi rivisti per volumi. Il pulviscolo, termine a lui caro, è enorme e per avventurarvisi senza perdersi serviva proprio una mappa.

Una bibliografia ragionata per tutti

Gli accessi a BIBLIC sono molto approfonditi: ordine cronologico delle opere, ordine delle uscite per anno, per avere uno sguardo sullo “scaffale” di Calvino stesso, ma anche ordine per titoli, una chiave di ricerca che ricostruisce la storia dei singoli testi, per rincorrere quegli aggiustamenti editoriali e non solo che l’autore ha continuato a fare per tutta la vita. Si possono cercare poi tipologie di testo: interviste, lettere, oppure termini specifici. Gli scritti sparsi di Calvino sono oltre novemila, si intuirà solo così la vastità di questo universo di carta e inchiostro. Le interrogazioni che si possono intrecciare nel database sono le più varie e approfondite, e restituiscono l’importanza di questa gigante bibliografia ragionata oggi a disposizione di tutti sul web.

È veramente uno strumento di grande aiuto, ed essendo basato su una struttura leggera come quella informatica, può essere aggiornato. Ho scoperto che il Laboratorio Calvino, sempre attraverso le sue collaborazioni e l’aiuto della figlia di Calvino, ha stipulato un accordo con tutti gli editori del mondo perché siano inviati alla Biblioteca Nazionale Centrale tutti i libri di e su Calvino che escono. È stato detto che quasi giornalmente arrivano nuove edizioni. Come è più che noto, Calvino è sempre e più che mai attuale e ci parla di noi e del nostro oggi, ma ci saranno altri autori più generativi, mi domando? Uno dei prossimi progetti del Laboratorio potrebbe infine essere quello della pubblicazione delle lettere – tutte le lettere – di Calvino. Un altro progetto gigantesco che si realizzerà con il coordinamento di diverse università.

A conclusione di questo viaggio, BIBLIC mi sembra davvero una risorsa importante e concreta per la ricerca (e i curiosi, aggiungo): è un traguardo e un nuovo punto di partenza che guarda al futuro proprio grazie alle sue risorse e all’architettura informatica che permette di esplorarle. La possibilità di tuffarsi nel mare magnum della produzione di Calvino e della sua fortuna critica dà agli studiosi la possibilità di mappare, conoscere, incamminarsi su sentieri e afferrarne di nuovi, intravedendo in modo chiaro quelle ramificazioni che così tanto hanno connotato la produzione dell’autore. È certamente una metafora, come lo è quella della mappa, e ancora quella dell’universo-Calvino, usate entrambe per descrivere BIBLIC, che in fondo richiama a un’altra metafora ancora, quella della biblioteca, e che dire del discorso legato alla cibernetica e alle possibilità? Si rischia di cascare in un gioco molto calviniano, ma forse è proprio il bello di questo nuovo immenso patrimonio tutto da navigare.

Autore

Sono una giornalista, mi occupo di uffici stampa per la cultura e l'ambiente, di comunicazione e social media. Ho un dottorato in semiotica: va da sé che ho una spiccata curiosità per tutto ciò che ha a che fare con i testi e i loro meccanismi. Amo il mare, leggo tantissimo e adoro scrivere: A contrainte è il mio sito, ci trovate recensioni di libri e racconti di quel che mi circonda!