“Solo dopo aver conosciuto la superficie delle cose – conclude il signor Palomar –, ci si può spingere a cercare quel che c’è sotto. Ma la superficie delle cose è inesauribile”. Celeberrima, questa citazione da Palomar di Italo Calvino. Ecco perché lo studio di Niccolò Scaffai “Sotto l’inesauribile superficie delle cose”, pubblicato da Aboca, mi ha incuriosita molto. Questo libro è un’analisi estremamente limpida e molto affascinante sulla contrapposizione superficie- profondità. Dentro ci sono un sacco di riferimenti letterari, dei quali ça va sans dire Calvino è il filo conduttore, ma soprattutto, dentro si incastrano architetture assiologiche che, a partire dalla suggestione spaziale e volumetrica di superficie e di profondità, danno conto dell’architettura di un certo pensiero contemporaneo. Un pensiero che ha a che fare con la rappresentazione in letteratura di ciò che vive il nostro mondo di oggi, dei suoi problemi, delle sue crisi, dei suoi interrogativi universali che…
Chi si occupa di guide letterarie lo sa: la materia, ammesso la si possa chiamare tale, ogni tanto scivola di mano, è difficilmente addomesticabile.…
Martin McLaughlin si è spento lo scorso gennaio. Proprio poco, pochissimo prima che uscisse per la collana del Laboratorio Calvino di Carocci il suo…
A gennaio 2025 ha inaugurato a Torino una bellissima mostra che resterà visitabile fino al 6 maggio. Giro di posta. Primo Levi, le Germanie,…
Curioso parlare di scrittura à contrainte, intrigante leggere dell’Oulipo, sfizioso conoscere vincoli formali e idee degli scrittori e intellettuali che usavano questo modo di…
La prima volta in cui ho sentito parlare di Il sorpasso, articolo inedito di Italo Calvino, ero alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma ed…
L’edizione è numerata, la carta di pregio, il disegno di copertina essenziale eppure già così comunicativo. Cercavo “I giorni del mare” di Pierre Adrian,…
La prima immagine che mi viene in mente quando penso a un groviglio, è la massa di fili che tirai fuori con aria afflitta…
Sul frontespizio della mia copia di “Quante cose ci ha rubato la guerra” c’è scritto, in azzurro, “Per Alessandra, raccogli tutte le memorie che…