Questa intervista a tre, che considero una delle occasioni più fortunate della mia storia professionale, è stata pubblicata originariamente il 28 dicembre 2017 su Mentelocale Torino. Se il jazz a Torino avesse tre nomi, tra i tantissimi potrebbero essere questi tre: Enrico Rava, Flavio Boltro, Fabrizio Bosso: tre generazioni diverse allo stesso strumento. Che fortuna intervistarli, che onore! Enrico Rava, Flavio Boltro e Fabrizio Bosso: tre generazioni di trombettisti che raccontano l’eccellenza del jazz italiano , ma anche tre torinesi riuniti nella speciale occasione di una festa di compleanno. Lo scorso 9 e 10 dicembre il contrabbassista Rosario Bonaccorso ha infatti spento le 60 candeline in musica in una doppia serata che ha visto protagonisti alcuni tra i più noti rappresentati del jazz italiano nel mondo. Al teatro Lo Spazio Vuoto di Imperia c’erano anche Dino Rubino, Enrico Zanisi, Alessandro Paternesi, Aldo Zunino, Andrea Pozza, Nicola Angelucci, Emanuele Cisi, e…
Lo scorso febbraio ho fatto una cosa che, professionalmente parlando, era del tutto nuova. Ho partecipato a una formazione internazionale finanziata dal programma Erasmus…
Apparentemente infinito, asettico, futuristico forse, con il suono attutito dei tappeti meccanici, la forma di un tunnel che scava dentro la roccia. Procedo verso…
Sabato scorso a Sanremo ha piovuto più o meno tutto il giorno: correvo a prendere il treno dopo essere uscita dalla sala stampa Lucio…
Non c’era un programma definito, non ci avevo pensato e non l’ho fatto apposta. Sta di fatto che, cammina cammina, viaggia, leggi e studia,…
A ottobre 2023 ho fatto un viaggio condensando più tappe. L’elemento comune? Italo Calvino. Quando ho organizzato l’itinerario non sapevo ancora che alla Biblioteca…
È in corso a Genova, a Palazzo Ducale (nella Loggia degli Abati, al “piano di sotto”) la mostra Calvino cantafavole. Quello che forse in…
Sono giorni in cui il direttore del Museo Egizio di Torino è sotto i riflettori. Succede che il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, si…
Ricordavo nettamente l’immagine dell’incipit: l’apertura del rubinetto della doccia. Rimasi affascinata da quell’immagine, e da tutto il racconto che seguiva: per il linguaggio, per…
