A luglio la Agatha Christie reading challenge 2019 stupisce, se non altro per la scelta che ho deciso di fare. Siamo all’appuntamento numero sette con la sfida all’ultima lettura proposta da Radical Ging e dalla Agatha Christie Limited, da gennaio 2019 ho già riletto un libro con Poirot e uno con Miss Marple, il mio romanzo di Agatha Christie preferito, una storia antecedente al 1930una raccolta di racconti e un romanzo ambientato fuori dal Regno Unito. A cosa tocca questo mese? Beh, a una storia ambientata in una stagione particolare: ecco perché in piena estate vi parlo di Natale. Il Natale, ovviamente, del mio detective preferito, Poirot!

Due sono i vincoli che caratterizzano questa storia gialla con protagonista Poirot: siamo sotto Natale, il clima dovrebbe essere quello festoso, pieno di buoni pensieri e di amore, e invece, a discapito della tradizione, qui ci scappa il morto; e poi siamo davanti a un classico – o forse no, ma per giudicare dovete leggere, no spoiler! – delitto della camera chiusa. Insomma, un perfetto romanzo à la Agatha Christie.

Natale, sì, inverno e caminetti, ma in questa storia di spirito natalizio c’è davvero poco. Campagna inglese, famiglia allargata, anziano padre/nonno che convoca per le feste tutti i figli e relativi mariti/mogli/compagni. Più qualche novità, come una lontana nipote mai vista prima che arriva dalla Spagna e un figliol prodigo sparito da casa vent’anni prima dopo furenti litigi. C’è voglia di riconciliazione? Certo che no, sarebbe troppo banale, e non ci sarebbe spazio per un bell’omicidio, fatto che si subodora dalle prime righe, tra misteri, bugie, finzioni e ipocrisie, e che a ben vedere poi accade davvero. Sorpresi? In fondo era tutto calcolato, parte della partita a scacchi.

Perché ancora una volta questo non è solo un giallo, ma uno splendido congegno di narrazione e logica, con una serie di ribaltamenti e svelamenti che, a effetto domino, scombinano tutto quel che sembrava essere nelle prime pagine, e che regolarmente, si scoprirà, non è così. Natale, dicevamo: un periodo preciso dell’anno dove ai buoni sentimenti fanno rima gli stimoli psicologici che Poirot, fine detective non solo attento ai particolari in stile Sherlock, gli indizi evidenti, ma alle pieghe dei caratteri, alla mente delle persone, ben riconosce.

Il geniale belga baffuto è solo in questa storia, un po’ spalla della polizia ma, a sua volta, privo della spalla fornita da Hastings, dettaglio che forse lo colloca un po’ meno in primo piano, un po’ meno protagonista assoluto in mezzo alla platea di personaggi tutti indiziati per l’omicidio e radunati, un classico dell’autrice, tutti insieme per lo svelamento finale del colpevole. Che, a ben vedere, vi sorprenderà, forse come ha sorpreso me.

Un blue Christmas, insomma, quello di Poirot. Un Natale col morto, nel grigiore dell’inverno inglese, e in un gomitolo velenoso di rancori e invidie, di odii e falsità. Con caminetti, palloncini festivi (pare che in Inghilterra, all’epoca, usasse così, ed è un dettaglio non secondario nella storia), ma senza alberi, regali e pranzi in famiglia. Un Natale in toni un po’ minori, e freddi, esattamente come la bellissima copertina ancora una volta parte della serie illustrata dal geniale Ferenc Pintér. Poirot solleva il tetto e, osservatore esterno e comprensivo, guarda dall’alto, attento alle relazioni, ai ritratti, soprattutto. E capisce. Lui, sì, al contrario di noi lettori, presi in trappola e felicemente strapazzati, lui sa, vede, collega. E ci restituisce un finale che ancora una volta ci delizia e ci fa sentire appagati, anche di fronte alla trappola gialla più nota della letteratura: il deitto della camera chiusa.

Il Natale di Poirot
edizione in lettura: Mondadori, Oscar gialli, 1999 (prima edizione 1939)
Voto lettura: 4/5

 

Autore

Sono una giornalista, mi occupo di uffici stampa per la cultura e l'ambiente, di comunicazione e social media. Ho un dottorato in semiotica: va da sé che ho una spiccata curiosità per tutto ciò che ha a che fare con i testi e i loro meccanismi. Amo il mare, leggo tantissimo e adoro scrivere: A contrainte è il mio sito, ci trovate recensioni di libri e racconti di quel che mi circonda!