Era il 31 ottobre 1999. Facevo terza media, il giorno dopo era vacanza. Mi infilai a letto con Vacanze al cimitero prestato da un’amica. Iniziai a leggerlo. Mezzanotte, la pioggia fuori dalla finestra, il piumone tirato sopra la testa e i gomiti puntati al cuscino. No, aspetta dai, fammi andare avanti, ancora, ancora. Le due, le tre di notte? Non ricordo, ma so bene che il libro lo finii. Bevuto di gusto in una notte. La notte dei mostri e delle streghe, che per una storia di un ragazzino che si improvvisa detective in un cimitero tra il kit di Sherlock Holmes, uno zio becchino e una ragazzina lentigginosa che gli fa battere il cuore, era davvero una sera perfetta.

È il 31 ottobre 2019. Sono passati vent’anni da quella sera, da quella lettura. E io lo so che adesso magari uno dice “massì, un libro per ragazzini, ma cosa vuoi, la letteratura è altra”: pensatela come volete, ma a me sto libro mi ha cambiato la vita. Primo, perché ho riso, perché la scrittura aveva questa capacità magnetica di incollarti divertendoti, emozionanti, facendoti scalpitare il cuore perché volevi vedere come andava a finire, e c’eri dentro, era un’avventura pazzesca. Secondo, perché per contagio ho iniziato anche io a sciogliere la mia scrittura, che già giocava molto su ironia e fluidità, e sebbene fossi ancora piccola e ingenua, me ne accorgevo che più leggevo cose che mi piacevano, più la mia scrittura tentava di copiarle. A questo libro devo tantissimo, in tal senso.  Terzo, perché a 12 anni ti senti un figo, e puoi anche pensare che da grande farai l’investigatore privato, ma soprattutto che scrivendo a Giunti una lettera per l’autrice, Giunti sicuramente la avviserà, e chissà magari lei ti risponderà.

Ebbene, Domenica Luciani, negli anni diventata Dome, un’amica, ci rispose. Ci inviò una lettera, la trovai nella cassetta delle lettere, e quanto mi batteva forte il cuore quel giorno è una cosa stupenda e bellissima che auguro a tutti di vivere più e più volte nella vita. Fu quella gioia, e la sempiterna follia dei successivi 13 anni, a permettermi di dirottare la gita scolastica a Firenze e incontrare quella che era la mia scrittrice preferita, quella il cui libro mi permise di pubblicare una recensione su Topolino (altro momento epico da batticuore), quella che non ha mai smesso di dirmi oh, Ale, ma guarda che tu sai scrivere bene eh con l’accento fiorentino e un saluto in tedesco.

Vent’anni. Una vita fa. Due decenni, un sacco di anni di scuola, professori, avventure tra i banchi, mondi immaginati e talvolta persi o altre volte diventati invece realtà. Come il consiglio di Dome: da grande potresti fare la pubblicista, che è una giornalista, ma non solo, così ti tieni aperte altre strade, puoi fare altro. E io vent’anni dopo sto qui, che faccio la pubblicista, un po’ giornalista, un po’ ghost writer, un po’ scrittrice, pure semiologa, han detto così in radio quando mi hanno presentata. Ah, anche un po’ autrice e conduttrice radiofonica. Io, che a 12 anni quasi 13 la notte di Halloween mi sciroppavo un libro con l’adrenalina che correva dentro e intorno sotto a un piumone come nella più bella delle storie da lettori appassionati, e sempre io, che a 32 anni quasi 33 la notte di Halloween faccio tutt’altro che festeggiare i mostri e le streghe, e mentre piove e viene buio presto ripenso alla magia di quella notte e di quel libro, e sono e sarò sempre infinitamente grata a tutta la meraviglia che dalla carta stampata è sempre fuoriuscita ad accompagnare e accarezzare la mia vita.

P.S. Adesso che ci penso, Vacanze al cimitero è anche il libro attraverso cui ho scoperto che si poteva scrivere a una casa editrice e contattare, magari anche avviare una conversazione via lettera (al tempo c’erano le lettere, oggi è tutto per email) uno scrittore. A ben vedere, da quel momento in avanti non ho mai smesso di leggere, contattare case editrici, scrivere a scrittori e pubblicare recensioni di libri. Qualcosa vorrà pure dire, no?

Autore

Sono una giornalista, mi occupo di uffici stampa per la cultura e l'ambiente, di comunicazione e social media. Ho un dottorato in semiotica: va da sé che ho una spiccata curiosità per tutto ciò che ha a che fare con i testi e i loro meccanismi. Amo il mare, leggo tantissimo e adoro scrivere: A contrainte è il mio sito, ci trovate recensioni di libri e racconti di quel che mi circonda!