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Sabato Santo, giorno 34 della quarantena. Il diario racconta di video al telefono, foto al telefono, chat, videochiamate, e telefonate, tutto sul telefono. E racconti, e fiabe col nastro isolante, e musica, sul telefono. Ti salva la vita, a volte, il telefono.

Giorno numero 32, e così arriva Giovedì Santo, nessuno si muove da casa, si celebra la primavera scrivendo e tenendo insieme una rete di sorrisi e parole. Le giornate sono fatte di parole e speranze di abbracci. Sogni, battiti.

E infine li ho visti, gli uomini nelle tute bianche: il film del mondo là fuori è apparso alla finestra il giorno 31, mentre tornavo da un bagno di sole e serenità, una riconciliazione con la natura nel mese di aprile, che fa battere il cuore

Il giorno numero 30 è un martedì, è un mese da quando ho visto il mare l’ultima volta, una giornata di primavera dichiarata, di lieviti, profumi, mollette e semina. Una giornata serena, tra le cose di sempre, che fanno sorridere