Giorno numero 49, una domenica rilassata che va riempiendosi di bellezza e casa e affetti. Ho molti pensieri che fanno a botte con le inquietudini, accarezzo tronchi d’ulivo e li trovo incoraggianti
È il 25 aprile, il primo della storia in quarantena. Ma è anche sabato, e tutto è più leggero tra tricolori, fragole, giornali, cioccolato, un sacco di amici e tanta, tanta resistenza
Dopo essere cascati nell’abisso, risale è dura: la girandola dei pensieri è piena di frammenti che portano e ripensare, ripensarsi. E non c’è più nemmeno una certezza, solo molta, moltissima ansia
Oggi è una giornata che sembrava innocente, e invece diventa nera, e cerco e non trovo, o forse ho trovato e quel che vedo spaventa: un muro.
Incognite, mare, sorprese, tempo che scorre e Primo Levi: c’è tutto questo, e un sacco di roba in più, nell’ennesima giornata grigia di una quarantena che oggi tocca il giorno numero 45.
Giorno 44: si tratta di camminare. Per una strada mai fatta, in salita, in mezzo al verde, odore di linfa. E poi si scopre che era un vicolo cieco. Tenersi impegnati, in questo stato miope, serve davvero a poco.
Progetti che bussano, progetti che si stratificano: ne parte qualcuno? Sono troppi, la confusione. Oggi sono arrivate per posta le mascherine della Regione, e vederle schierate lì fa un po’ impressione
Un 25 aprile insolito, nuovo, che non si è mai visto: è un 2020 strano, ma le ricorrenze restano al centro della riflessione. E allora vi accompagno tra approfondimenti, chiacchiere e spunti in una rilettura del 25 aprile, Festa della Liberazione
Giorno 42, cerco sempre la risposta alla grande domanda sull’universo e tutto quanto, ma trovo solo un pigiama, un fascio di giornali e qualche libro. Leggo, non si sa mai, e poi fuori piove, non si può fare altro
Sabato di malinconie e tempo grigio. Sabato vuoto da riempire, ma tutto è vano, tutto è vuoto, tutto racconta i suoi mostri e le malinconie, e a consolare ci prova soltanto una canzone dall’autoradio.