Questo titolo avrei dovuto scriverlo mesi fa: Torino di carta va in ristampa. Era gennaio 2020, era una giornata di sole ed era un futuro fatto di progetti, fiere editoriali e incontri. Era prima di tutto quel che oggi sappiamo, ma che allora, agli esordi di questo anno molto molto particolare, non potevamo nemmeno immaginare. Gennaio, quindi, e una bellissima notizia dal mio editore, Il Palindromo: “abbiamo deciso di ristampare il tuo libro”.

Ci eravamo accordati per incontrarci a Bookpride Milano in aprile, ce lo eravamo già detti a dicembre 2019, quando ci eravamo visti dal vivo a Roma, nei padiglioni della Nuvola per Più libri più liberi. Potevamo mai pensare che, dopo un 2019 intensissimo fatto di fiere e viaggi a spasso per l’Italia (Torino, Milano, Palermo, Genova…) il 2020 ci avrebbe trasformato in una maniera simile, bloccandoci e casa e stendendo un velo sopra un intero oceano di eventi editoriali? No, non potevamo davvero prevederlo.

E così è arrivato il virus, è arrivato il lockdown, quell’assurdo periodo che ho narrato in modo altrettanto surreale nel mio 25 giorni a casa, è saltato tutto, e anche il contrario di tutto. Insomma: vuoto sotto le scarpe, un incontro mancato, una crisi profonda e paurosa per tutto il mondo, con particolari punti di urgenza per il settore cultura, e quindi per cinema, teatro, eventi, musei. E per l’editoria. Non avevamo davvero più pensato a colmare quel mancato incontro, presi come eravamo dagli incontri online, dall salvataggio delle uscite programmate e dall’affannoso tentativo di mantenere un controllo su pochi stabili pilastri di vita.

Torino di carta avrebbe dovuto partecipare a due presentazioni a cui tenevo molto. Una sarebbe stata a San Bartolomeo al Mare: il mio libro si incastrava a sandwich nel calendario della rassegna Un tè con l’autore, nei locali della biblioteca comunale Alfea Passavino, tra quelli degli amici e colleghi Franco Borgogno e Donatella Alfonso. Sarebbe stato il 2 aprile, ho ancora il segnalibro grafico con il calendario, penso lo terrò tra i diversi cimeli di un anno indimenticabile. Il secondo appuntamento sarebbe stato a Torino, nell’ambito del Salone Off, con le Donne per la difesa della società civile, nel loro giardino fiorito, così come mi era stato raccontato a gennaio dalla signora che avevo conosciuto d’estate a Laigueglia e che, torinese in vacanza al mare, mi aveva cercata online e contattata per organizzare. Anche di questo giardino primaverile nei pressi di una delle case di Natalia Ginzburg, in via Morgari, serberò un ricordo strano.

Insomma che mentre saltava tutto e cercavo attraverso i pochi canali a mia disposizione di portare in giro Torino di carta, con risultati alterni e qualche gradita sorpresa (come l’intervista su Radio Grock o il video di Perfect Book), alla ristampa del mio libro non ci pensavo proprio più. Finché non è arrivata l’idea del Natale, la necessità marchettara di far ricomparire sugli scaffali un libro a cui è stato tolto – pure a lui, già – un po’ di futuro. E quindi solo oggi, 25 novembre, quando neanche a farlo apposta manca un mese preciso a Natale, nella posta ho trovato un pacchetto da Palermo. Conteneva la ristampa di Torino di carta, un po’ di iodio di mare siciliano, la prosodia melodiosa della Sicilia occidentale, un po’ di voglia di vacanze e molti, molti sorrisi.

L’ho scartato come un bimbo spacchetta i regali sotto all’albero di Natale, sono corsa al colophon, e l’ho trovato “prima ristampa gennaio 2020”. Mi è venuto in mente quel giorno di gennaio, la mia sciarpa di lana e il messaggio sul cellulare letto vista spiaggia, quando ancora conquistare ore di libertà sul mare era un lusso tra un treno e un altro, e non la quotidianità alientante e rassicurante che ha riempito le nuove giornate. Mi è venuta in mente l’onda di orgoglio che ho provato, rimasta congelata come quegli strani fenomeni che ogni tanto accadono in Artico: mare che congela, istanti dinamici fermati in una fotografia ossimorica, l’onda immobile. Undici mesi dopo quell’istante, con un anno disastroso alle spalle, sfoglio con tanta emozione la ristampa del mio libro, con i refusi corretti e con una biografia quanto mai distante dal reale, motivo per il quale, ironicamente, spero proprio che vada a ruba, così ne ristampiamo una terza e correggiamo anche le righe che raccontano cosa faccio nella vita. Ah, la pandemia: che sorpresa inaspettata 🙂

Stamane mi è arrivato un messaggio di un’amica: “Libro trovato! Lo devo regalare a Tizia. Il suo fidanzato è di Torino e ieri ne abbiamo parlato. Mi sembrava un’idea carina”. Ho sorriso molto: a distanza di un anno e mezzo ancora mi sorprende che una cosa uscita dalla mia testa e dalle mie dita sulla tastiera possa diventare un pensiero per stuzzicare curiosità e letture altrui. Pochi giorni fa ho saputo che Torino di carta farà parte di un progetto scolastico, e mi auguro che sia un auspicio per un ritorno al futuro (mai frase fu più azzeccata) globale. E poi ci sarà una presentazione online, con la libreria Mondadori di Imperia, il prossimo 15 dicembre. La news è uscita proprio oggi, 25 novembre, un giorno che probabilmente vede gli astri sotto il cielo di Torino incrociarsi e portarmi fortuna. Sarà un brindisi prenatalizio online, dedicato alla mia città natale e insieme a quell’altra città, Torino, che mai come quest’anno ha saputo trasformarsi in una autentica città di carta.

Grazie a tutti voi che non avete mai smesso di leggere, parlare, consigliare questo librino che, senza i suoi lettori, non avrebbe proprio senso!

Autore

Sono una giornalista, mi occupo di uffici stampa per la cultura e l'ambiente, di comunicazione e social media. Ho un dottorato in semiotica: va da sé che ho una spiccata curiosità per tutto ciò che ha a che fare con i testi e i loro meccanismi. Amo il mare, leggo tantissimo e adoro scrivere: A contrainte è il mio sito, ci trovate recensioni di libri e racconti di quel che mi circonda!