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Librerie chiuse, librerie aperte, librerie di quartiere, librerie online. Insomma, sempre librerie. Ultimamente, dentro la mia bolla informativa, non leggo che articoli dedicati ai libri e alla lettura, le prime minacciate dall’incombere di nuove misure restrittive conseguenti al DPCM, la seconda – la lettura – panacea per superare il difficile periodo che ci accompagna in questo autunno, con l’emergenza che pulsa e che non sembra voler lasciare libero il 2020. Va da sé che il tema mi colpisce e mi coinvolge da vicino, dunque dopo aver letto le dichiarazioni del presidente dei librai (ALI Confcommercio) Paolo Ambrosini e del presidente  dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Ricardo Franco Levi uscite il 4 novembre, mi sembra doveroso cercare di fare una ricostruzione di quanto avvenuto finora, delle crisi, delle novità, e degli scenari futuri. «I libri sono beni essenziali e, soprattutto in un momento come questo, aiutano gli italiani a superare la solitudine…

Un decennio interamente dedicato al mare. Utopia? No, realtà. È quella del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (Decade of Ocean Science for Sustainable Development) dichiarato dalle Nazioni Unite dal 2021 al 2030. Un’iniziativa che bussa alle porte della comunità scientifica, ma anche dei governi, dei privati e della società civile proponendo un programma comune di ricerca e di innovazione tecnologica. Il Decennio per il mare è stato presentato il 22 ottobre con un evento in streaming causa covid, il primo evento italiano con l’obiettivo dichiarato di creare un movimento globale capace di dare voce all’oceano. A me già solo questo intento basterebbe per sognare in grande, e sognare un futuro blu come il mare. Ogni 10 respiri che facciamo, almeno 7 li dobbiamo all’oceano. Genera tra il 50 e l’80% dell’ossigeno che respiriamo e assorbe un terzo dell’anidride carbonica (CO₂), emessa nell’atmosfera. Ospita l’habitat più vasto…

Questo articolo è stato scritto tra il 7 e l’8 marzo 2020, prima dunque del lockdown totale dovuto all’emergenza Coronavirus, prima delle cifre stravolgenti e allucinanti di morti e contagi: se vi stupirete di alcuni riferimenti ancora “leggeri”, per quanto il clima fosse ormai quello che viviamo oggi, 25 marzo, il motivo è questo. Come tante altre cose che penso e scrivo, questo articolo ha provato a farsi trovare da interlocutori più nobili e noti di questa pagina, senza successo. Ve lo presento dunque qui con un po’ di ritardo sull’ideazione, sicura che le riflessioni e i riferimenti che contiene siano ancora attuali e apprezzabili. «Mi hanno chiamato amici dall’Australia, mi hanno chiesto cosa succedeva in Italia, mi hanno offerto rifugio sicuro da loro: sono un’isola!». Questo ascoltavo una settimana fa nello spogliatoio della palestra, prima che tutto accadesse, prima di adesso. Un’isola: una porzione di terra separata dal resto…