Undici mesi: tanto basta per scoprire un personaggio, indagarne la storia, sentirsi invasi da un grande desiderio di conoscenza. Era giugno 2019 quando, sollecitata da un’amica, realizzavo una delle interviste più appaganti della mia storia professionale, quella a Maria Chiara Acciarini, dedicata alle celebrazioni per il centenario dalla nascita di Bianca Guidetti Serra. La potete leggere qui.

Prima di allora avevo forse sentito solo di sguincio parlare di questa donna impegnata attivamente nella Resistenza, avvocato penalista (tra le prime donne a esserlo, in Italia), nome di spicco nelle storie italiane per la difesa dei diritti. Scoprirne il legame di amicizia con Primo Levi mi ha emozionata, e così mi hanno appassionata le sue battaglie in toga. Una donna di grande personalità, un esempio da rivitalizzare perché, proprio come mi disse l’on. Acciarini, il suo è «un messaggio in cui tutto torna».

E infatti ecco che, a quasi un anno di distanza, quando già mi è capitata la piacevole sorpresa di trovare il nome di Bianca Guidetti Serra e il Centro studi Piero Gobetti, realtà vivacissima del panorama culturale torinese, nel libro di Marta Barone Città sommersa, tutti questi fili tornano a intrecciarsi ai miei passi. Il Centro Gobetti prosegue infatti nella sua opera di sistematizzazione dell’archivio della Guidetti Serra e nell’intento di attualizzarne la figura. Dal 30 aprile al 30 giugno 2020 sarà attivo il contest Mind The Gap dedicato ai creativi. A partire dalla figura e dall’archivio di Bianca Guidetti Serra, l’invito rivolto a graphic designer, progettisti grafici, giovani creativi tra i 18 e i 30 anni è quello di realizzare un poster pubblicitario contro le discriminazioni di genere.

I dati sempre più preoccupanti sulla disparità tra uomo e donna, il ruolo del patrimonio culturale come asse portante per lo sviluppo e la formazione degli individui, un fondo d’archivio di riconosciuto interesse storico: questi tre elementi che, se a un primo sguardo appaiono difficilmente integrabili, celano in trasparenza una fitta trama di connessioni e intersezioni a cui si ispira questa iniziativa. Non a caso dunque la volontà del Centro studi è quella di invitare il mondo dei creativi a confrontarsi con la figura di Bianca Guidetti Serra, di cui conserva l’archivio professionale, e con il problema delle disuguaglianze di genere: che si tratti di rivendicazioni per la parità salariale, del diritto di voto, del divorzio o dell’aborto, il contrasto alle disparità è infatti l’elemento che ha orientato l’impegno dell’avvocata.

Per partecipare, è necessario iscriversi compilando il form presente sulla pagina del sito dedicata al contest entro il 30 giugno 2020. A iscrizione avvenuta, i partecipanti avranno tempo fino a domenica 13 settembre 2020 per inviare le loro opere, ovvero poster di grafica pubblicitaria in formato 70×100 cm, all’indirizzo mail mindthegap@centrogobetti.it. Una giuria composta da esperti della comunicazione visiva, di tematiche di genere e di Guidetti Serra decreterà un vincitore e selezionerà le dieci migliori opere. Il vincitore verrà comunicato entro il 30 settembre 2020 e riceverà un premio di 1.000 € lordi.

Tante sono le collaborazioni del Centro per questo progetto: c’è il CIRSDe (Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi delle Donne e di Genere), l’ARDP (Archivio delle Donne in Piemonte) e la casa editrice Ananke lab, ma ci sono anche la Scuola Internazionale di Comics di Torino e le associazioni Plug e Print Club Torino. Il progetto rinforzerà anche la partnership con il Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Bianca Guidetti Serra e con il Polo del ‘900 (di cui è Ente partner).

Ma soprattutto, il contest creativo si inserisce nel progetto Non un archivio di meno. Valorizzazione dell’archivio di Bianca Guidetti Serra per il superamento delle discriminazioni di genere, realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo. Come mi raccontò un anno fa nell’intervista Maria Chiara Acciarini, il fondo archivistico personale e professionale di Bianca Guidetti Serra, dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica del Piemonte e della Valle D’Aosta è un patrimonio ricchissimo: 70 metri lineari di inchieste, indagini, casi giudiziari, sentenze che hanno fatto la storia della giurisprudenza italiana. Ognuno di questi è in grado di raccontare l’impegno civile e politico dell’avvocatessa con quelle che ormai sono diventate storie del Novecento, ma anche ancora – e tanto – permettono di riflettere su tematiche attuali.

C’è, insomma, un intero mondo da scoprire insieme alla figura meravigliosa di Bianca Guidetti Serra, per la quale le iniziative promosse dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del Centenario della Nascita di Bianca Guidetti Serra proseguiranno lungo il triennio 2019-2021. Intanto, una lettura importante per iniziare l’esplorazione: Bianca la rossa, un tuffo nella storia e nella biografia della Guidetti Serra, edito da Einaudi nel 2009. Dalla Resistenza alle battaglie per i diritti del lavoro, dalla Fiat agli anni del terrorismo fino alle «fabbriche della morte».

Autore

Sono una giornalista, mi occupo di uffici stampa per la cultura e l'ambiente, di comunicazione e social media. Ho un dottorato in semiotica: va da sé che ho una spiccata curiosità per tutto ciò che ha a che fare con i testi e i loro meccanismi. Amo il mare, leggo tantissimo e adoro scrivere: A contrainte è il mio sito, ci trovate recensioni di libri e racconti di quel che mi circonda!