21 giugno, solstizio d’estate: la bella stagione – la più bella e la più amata da tanti – ha ufficialmente inizio sul calendario! E sebbene il bel tempo sia arrivato già da un po’, con i primi bagni e i primi weekend a crogioarsi al sole in riva al mare, si sa che la data di oggi è simbolica: il giorno più lungo dell’anno (o, meglio, quello con più ore di luce), l’approssimarsi della ricorrenza di san Giovanni, che è un po’ il “Natale” estivo, e molta simbologia che si irradia in tutta Europa. Ecco, in questa circostanza torna, tra viaggi reali e fantastici, la proposta di letture che così tanto successo aveva avuto nel 2018 su questo blog: 7 consigli di lettura per l’estate. Non libri casuali, ma libri dedicati in qualche modo al mare, alla sua potenza narrativa, simbolica, alla sua magia, alle sue avventure e al suo fascino.

Iniziamo con la mia attuale lettura, Breviario Mediterraneo, di Predrag Matvejevic (Garzanti), intellettuale croato ma cosmopolita, scomparso nel 2017. Che il respiro di questo strano libro, che non è definibile se non come ibrido, tra narrazione e ricerca, varchi i confini come lo sguardo del suo autore è intuibile fin dal titolo. Cos’è infatti il Mediterraneo? Uno spazio definito, seppure senza una geografia precisa, fatto di stratificazione di storie, retoriche, identità e ricorrenze. Il fascino indiscusso di questo testo sta nell’incrocio di portolani, antiche storie di mercanti e navigatori, profumi sulla tavola ed evocazioni di un intero mondo che, bene o male, se siamo nati sulle sponde di questo grande-piccolo mare siamo abituati ad avere nei riferimenti quotidiani. Lettura bellissima, consigliato a chiunque approdi su queste rive digitali.

Immersa nel Canale di Sicilia, isola vulcanica dal periplo scosceso e inospitale, ma cuore pulsante di vita, incrocio incantato di popoli e naviganti che vi si sono incrociati nel tempo è Pantelleria. L’ultima isola, come la definisce Giosuè Calaciura (a proposito dell’autore, vi consiglio anche Borgo Vecchio, di cui parlavo qui), è un puntino sperduto in mezzo al mare, terra lavica, terra di vigneti coltivati con fatica e dedizione, terra di gocce d’acqua preziosamente stillate dalle umide serre dei dammusi. Come ogni Contromano Laterza, anche questo gioiellino è un libro ibrido: non è un romanzo, non è un saggio. Forse non è nemmeno un reportage di viaggio, perché mescola sapientemente cronache, interviste, reportage con fascino naturalistico e sogno letterario, tra documentario e immaginario. Insomma, un testo denso di fascino che con le sue cartoline vi farà percepire il brivido di un atterraggio sulla breve pista dell’isola, e vi immergerà nella culla del Mediterraneo. Da provare. Magari prima di partire per Pantelleria.

Di Sicilia narra anche un testo di cui parlavo l’estate scorsa su questo blog. L’autore è, neanche a dirlo, Folco Quilici. Si tratta infatti di un reportage narrativo Tutt’intorno la Sicilia, un bellissimo volume fotografico edito da Utet la cui storia è quella di un’esplorazione del periplo dell’isola. Quilici, sua moglie e un paio di giovani pronti a fare esperienze in barca, sott’acqua, ma anche a scalare l’Etna. Di approdo in approdo c’è il gusto della narrazione, lo snocciolarsi di idee e relazioni umane, ma c’è soprattutto quell’amore grande per la storia, l’archeologia e la natura che ha contraddistinto i lavori di Folco Quilici, qui alle prese con un’isola ricchissima di reperti e tesori naturalistici. Occasione ghiotta per scoprire divertenti dettagli sull’Isola Ferdiandea, ma anche per indagare la battaglia delle Egadi e venire a sapere che i cartaginesi furono sconfitti dalla flotta romana al largo di Favignana, fino al gusto della bellezza sommersa dei bronzi di Riace, che sì, sono in Calabria, ma in mare non esistono confini così ben delineati. Non sarà leggere, ma piuttosto guardare in un altro modo uno dei tanti documentari dell’uomo dei mari, Folco Quilici.

Si vola molto più a nord del Canale di Sicilia, siamo tra il Mar di Norvegia e l’oceano Atlantico, nelle magiche e fascinose isole Fær Øer. In questo arcipelago è ambientato Isola (Iperborea), di Siri Ranva Hjelm Jacobsen. Un romanzo contemporaneo che, attraverso la storia di una ragazza e della sua famiglia, originaria di questo posto remoto e ora residente in Danimarca, affronta il tema delicato della lontananza, della malinconia. Quanto un luogo così speciale come una manciata di isolette sparse per un mare remoto e ostile può influenzare il proprio senso di appartenenza? Quando può farlo la lingua che si parla, le gradazioni dei suoi accenti? E quanto, ancora, può influire la storia della propria famiglia, indietro nelle generazioni, tra storie magiche di boschi e creature fatate, e realtà quotidiana fatta di musica ascoltata nell’auricolare nella notte chiara del circolo polare e viaggi aerei? Questo romanzo vi conquisterà fin dall’inizio, con una descrizione potente del verde che si staglia agli occhi di chi arriva alle Faroe dal cielo: isole di pecore, di paesaggi nordici inconfondibili, e di vento e di mare, che non è più accogliente e azzurro come il Mediterraneo, ma che è uno scrigno di storie antiche e mitologie capace di affascinare. (La copertina, neanche a dirlo, è meravigliosa e perfetta per questa storia)

Della medesima casa editrice, Iperborea, è Il libro del mare, di Morten A. Strøksnes. Restiamo dunque a nord: siamo in Norvegia, sulle tracce della mitologica eppure realmente esistente creatura detta squalo della Groenlandia. Si tratta di un essere capace di vivere più di un secolo, albino e privo della vista. Vive infatti nelle remote profondità marine, laddove si trova il segreto della vita sulla terra. Ecco il fascino di questo libro, che non è un romanzo, ma piuttosto un reportage giornalistico ricco di dettagli paesaggistici e di excursus biologici legati alla vita sotto la superficie del mare. Maestoso mare del nord, con le sue falesie norvegesi conficcate in acqua, nere di geologia antica come la storia dello squalo, che accompagna le uscite in barca del protagonista con un vecchio e saggio pescatore. C’è il fascino di paesaggi nordici in questo testo, ma c’è soprattutto una meraviglia così cosmica da inquietare: ci si sente piccoli, piccoli e inutili in un sistema vivente che in miliardi di anni ha saputo creare la vita, svilupparla e proteggerla. È di un fascino da pelle d’oca la scena in cui protagonista e pescatore si trovano su una piccola barca al largo e spunta accanto a loro un capodoglio, emerso in superficie per respirare. Sembra di sentirlo, quel respiro, provare sulla pelle la sensazione degli spruzzi d’acqua che arrivano dallo sfiatatoio di una delle creature viventi più incredibili del mondo. Se vorrete cambiare prospettiva sul pianeta, e capirne di più su noi stessi in quanto esseri viventi, questo libro è perfetto.

Basta, troppo freddo: per recuperare calore ci spostiamo a Barcellona in compagnia del detective Pepe Carvalho. Siamo in I mari del sud, uno dei tanti “gialli” di  Manuel Vázquez Montalbán ambientato nella Barcellona di fine anni ’70. Un altro mondo: per i profumi e le suggestioni tra le vie della città, che grazie allo sguardo di Carvalho, bongustaio e notturno, non mancano mai. Ma anche perché il caso in questione ha a che fare con il sogno di luoghi lontani ed esotici, i mari del sud appunto. L’indizio di partenza è contenuto in una frase su un biglietto “Più nessuno mi porterà nel sud”, un verso di Quasimodo. Letteratura e cibo raffinato si intrecciano nelle vicende del detective, tra i suoi amori di passaggio e il cinismo che lo spinge a bruciare libri nel camino di casa. No, non saltate sulla sedia: è solo un libro, e questo è solo un personaggio che, come tutti i personaggi seriali, ha bisogno di caratteristiche definite e talvolta insolite. Se non fosse così, nessuno restarebbe stregato dalla brulicante Barcellona che nei libri di Montalbàn è più che uno sfondo, ma una vera e propria protagonista. Ovviamente sul mare.

Avventurieri di tutte le epoche, sono sicura che questa storia appassionerà tutti voi, senza distinzione. Parlo di Solo, intorno al mondo, di Joshua Slocum, edito da Nutrimenti mare. Nella prefazione, curata non a caso dal celebre scrittore-velista Björn Larsson troverete scritto: “Ho letto un gran numero di racconti di viaggi per mare, ma pochi mi hanno comunicato il piacere della lettura e la gioia di vivere di Solo intorno al mondo“. Il libro è la storia ormai leggendaria del giro del mondo in barca a vela, in solitaria, effettuato da Joshua Slocum sullo Spray, ai primi del Novenceto. Una grande, epica, storia di navigazione, a zonzo tra i pericoli dell’oceano, tra le insidie di Capo Horn, le isole del Pacifico, l’Oceano Indiano, l’Australia e il capo di Buona Speranza, tra sorti avverse, scoperte, pericoli, ma anche momenti di ironia e bellezza. Quarantasei migia intorno al mondo, tre anni, due mesi e due giorni di pura avventura e di rapporto testa a testa tra uomo e mare. Un piccolo libro cult per naviganti a vela, per lettori, e naturalmente per sognatori.

Sorpresa: c’è un libro jolly, il numero 8! Si tratta di Tutti al mare, di Michele Serra (Feltrinelli), il reportage ormai datato (siamo nel 1986, il libro ha la mia età!) di un agosto in cui il giornalista ha percorso tutta la costa italiana, da Ventimiglia a Trieste. Nonostante la data, la lettura è godibilissima, sia per lo stile di Serra, sempre pungente e vivo, sia per i contenuti, che tra ironia (l’autore ha girato in Panda 4×4, tra disavventure varie) e lo sguardo da cronista non si fanno sfuggire contraddizioni e stridori italici. La verità? Che dal 1986 a oggi qualcosa è cambiato, ma mica tutto: a voi lettori il piacere della riscoperta di un itinerario che definirei classico, per l’italianità del tutto (memorabili le descrizioni dei tipici intrattenimenti estivi, dalla spiaggia al calcetto fermato con la stecca del gelato) e per l’onnipresente dialettica tra bellezza e scempio, che sempre e da sempre caratterizza il nostro mare. Che, pure, resta sempre il nostro mare del cuore.

Autore

Sono una giornalista, mi occupo di uffici stampa per la cultura e l'ambiente, di comunicazione e social media. Ho un dottorato in semiotica: va da sé che ho una spiccata curiosità per tutto ciò che ha a che fare con i testi e i loro meccanismi. Amo il mare, leggo tantissimo e adoro scrivere: A contrainte è il mio sito, ci trovate recensioni di libri e racconti di quel che mi circonda!