Estate, quanto l’avete attesa? Io tantissimo: l’estate, oltre a essere il tempo delle giornate lunghe fino a tardi, della leggerezza e dei gelati con gli amici, è anche la stagione del mare e del bellissimo naufragio nelle letture accumulate e tanto desiderate durante l’inverno. Da un po’ tempo, a questa passione per la lettura in generale ho affiancato una ricerca che si è costruita il percorso quasi da sé, quasi inconsciamente, ed è quella che ha a che fare con i libri che parlano di mare. Possono essere saggi, raccolte di racconti, romanzi; possono avere la parola mare nel titolo oppure essere ambientati in luoghi che hanno fortemente a che fare con il mare. Mese dopo mese, interesse e curiosità nei confronti di queste letture sono cresciuti, tanto da portarmi a immaginare un ideale comodino estivo a tema marinaro.

Qui vi propongo una selezione del tutto parziale (altri erano i titoli che avevo in mente all’inizio ma tra uno spostamento lavorativo e l’altro non li ho potuti avere tutti sotto lo stesso tetto insieme) di titoli che potrebbero solleticarvi. Sono a tema mare? Anche. Perché se tutti, tranne uno, hanno la parola mare nel titolo, non sempre vuol dire che siano libri che parlano di mare e che lavorano sull’immaginario del mare. Bene lo spiega Björn Larsson nel suo Raccontare il mare, Iperborea. Questo bellissimo libro, che attirerà il vostro sguardo fin dalla copertina, è infatti una bizzarra raccolta di prefazioni, qualcuna davvero pubblicata dall’autore, qualcun’altra solo ipotizzata per divertimento e raccolta poi qui. Se bazzicate il catalogo Iperborea conoscerete bene Larsson, autore la cui storia editoriale è bizzarra perché fortunatissima in Italia e legata soprattutto al mare. Tant’è che, partendo dal consigliarvi questo libro, mi sono già giocata l’ordine e la linearità del post: basterà sfogliare qualche pagina di questo Iperborea e fioccheranno titoli di Larsson e di tanti altri grandi a solleticarvi curiosità e a farvi immergere in atmosfere al sapor di sale, avventure piratesche e navigazione. Due su tutti, Il porto dei sogni incrociati, di Larsson stesso, sempre Iperborea, e Attesa sul mare di Francesco Biamonti, Einaudi, un ligure di Ponente cui sono particolarmente affezionata, e a cui, scoprirete leggendo Raccontare il mare, si è affezionato anche Larsson.

Le storie proliferano anche nella raccolta di Benni dal titolo così evocativo da stregarmi, anni fa: Il bar sotto il mare (Feltrinelli) non parla propriamente di mare, è piuttosto un’antologia di racconti, come dico io, à la Benni, ovvero intessuti di surreale, vita che scorre e ironia. Non fa eccezione questo libro, la cui scusa di partenza è però assai marinara, e come tale per me assai fascinosa. Perché i racconti che qui dentro troverete sono frutto di narrazioni orali fatte da diversi strampalatissimi personaggi di un bar molto particolare: il bar sotto il mare. Davvero? Già, davvero. E come si raggiunge questo sognante avamposto sotto la superficie della distesa ondeggiante? Il segreto lo custodisce l’uomo che porta la gardenia blu all’occhiello. È uno dei miei personaggi preferiti di sempre. Vi basterà seguirlo mentre passeggia nei suoi abiti eleganti lungo il molo, in mezzo al mare, e continuare a seguirlo senza esitazione quando scenderà lungo una scala che gradino dopo gradino si inabissa giù, sotto il velo del mare. È affascinante, vero?

In tema di racconti, mi soffermo ancora un attimo su un’altra raccolta che, ancora una volta, non è propriamente un libro di avventure marinare e di navigazione, ma contiene una bellezza folgorante legata proprio a riflessioni sul mare. Sto parlando de Il mare colore del vino, di Sciascia (Einaudi, nella mia edizione nella foto di anteprima, ora Adelphi come si vede qui), raccolta di diversi scritti a temi svariati (tutti caratterizzati dalla scrittura esatta ma sempre ironica e limpida di Sciascia), tra cui emerge per lunghezza proprio il racconto che dà titolo alla raccolta, Il mare colore del vino. È un racconto di una bellezza incredibile, credo tra i miei preferiti in assoluto. È la storia di un ingegnere che parte dal nord Italia per arrivare a Gela. Compie il viaggio verso sud a bordo di un treno a cuccette Roma-Agrigento, un’avventura ferroviaria che mi è capitato di vivere diverse volte e di cui conosco il contesto. Scomodità e maleducazione delle persone con cui condivide lo scomparto rendono questa sorta di traversata da un mondo all’altro un viaggio pazzesco e stancante. Eppure, nello spazio limitato di uno scompartimento, muovendo lo sguardo tra i compagni di viaggio e fuori dal finestrino, dove finalmente si profila la Sicilia con il suo mare, l’ingegner Bianchi riuscirà a scendere sotto la superficie, a entrare non solo fisicamente, ma con la testa in Sicilia. Incantevolmente bello.

Libro ancora una volta non nuovo, ma di una bellezza che lo rende un classico, è anche Enigma in luogo di mare, del mitico duo giallo Fruttero & Lucentini. Basterebbe già il titolo, per quanto mi riguarda, e questo libro avrebbe già di suo una magia e una genialità intrinseche. Il titolo evoca già tutto: un mistero, un luogo di mare. Senza svelare nulla in più, fa già ingranare le rotelle dell’immaginazione, ci propone scenari. Ma c’è di più: l’onomatopea, che rende musicale questa specie di rebus, e ci strega, ci acchiappa, finché non cediamo, ed entriamo nel libro. Una storia che, come garantisce a scatola chiusa la firma degli autori, è un congegno narrativo raffinato e che si svolge in Toscana, nell’area di una pineta privata affacciata sul mare. Perché in fondo, il mare si palesa, e diventa, come sempre accade con F&L, un coprotagonista della storia.

In fatto di Toscana, non potrei non citare un romanzo bellissimo del 2017, la cui narrazione è partita da un calamaro gigante ed è proseguita in un borgo affacciato sul mare. Il mare dove non si tocca (Mondadori) di Fabio Genovesi racconta il mare della Versilia (mare che del resto era anche in Chiedi alle onde) sul cui sfondo c’è la storia del ragazzino Fabio, dei suoi strani nonni-zii e della sua vicenda familiare che lo porterà a vivere un anno intenso, interrogandosi su sé e sugli altri, e iniziando a prendere confidenza con l’idea di crescere, di mettere da parte la paura dei tuffi e delle nuotate là dove è profondo, e si agitano creature strane degli abissi: là dove c’è il mare dove non si tocca. Un romanzo stupendo, dove dolcezza, emozione, sorprese e ironia sono intrecciate così bene tutte insieme che non vi faranno mollare il libro finché non l’avrete finito. E dopo vi mancheranno tutti un sacco.

Se la mente vi è rimasta alle creature sottomarine e ai misteri di quello che vive e si agita sotto la superficie del mare, La danza sotto il mare, Franco Fresi, Ediciclo, è il librino che fa per voi. Un reportage, una riflessione per parole, una magia che solo nella testa di un poeta e insegnante di Gallura non poteva restare. E allora è diventata una perla della Piccola filosofia di viaggio di questa casa editrice che ha uno sguardo interessato e interessante sulla natura. In questo piccolo universo siamo in Sardegna, e in apnea ci immergiamo con l’autore e diamo uno sguardo a cosa c’è sotto, tra magie di anemoni e livree cangianti dei pesci. Improvvisamente non li pensiamo più cotti e accompagnati dal pomodoro in un piatto da gustare a bordo mare una sera d’estate, ma diventano invece un mondo vivo anche e soprattutto nonostante noi, che siamo ospiti con lo sguardo, e solo questo possiamo fare, per (ri)trovare bellezza. Un tuffo nella meraviglia di una regione straordinariamente affascinante.

La Sardegna è l’isola al centro della nostra mappa italiana, ma Simone Perotti ha allargato lo sguardo sull’intero bacino del Mediterraneo, il Mare Nostrum, e ha costruito un libro di una meraviglia assoluta, che vi consiglio davvero tanto se siete tra coloro che, seduti su una spiaggia, sono soliti far spaziare lo sguardo sulla superficie del mare, sentire il vento, e guardare con la mente oltre, al di là, alla vela che passa e chissà da dove arriva, chissà dove va. Atlante delle isole del Mediterraneo (Bompiani) è davvero un atlante, ci sono le mappe, le coordinate delle isole del Mediterraneo che l’autore-navigatore ha deciso di scoprire e farci conoscere. Ci possiamo viaggiare, tra le pagine del suo atlante, viaggiare davvero, con la fantasia ma soprattutto col cuore. Perché non è solo un atlante nel senso geografico del termine, non ci porta solo a vedere dove, ma ci racconta storie, come una raccolta di racconti cotti da sole e dalla salsedine, dondolanti come barche in rada nei mille e più porti che hanno segnato e ancora oggi – ed è una cosa lampante, ahinoi – segnano la storia profonda del nostro piccolo mare che spazia dalle Colonne d’Ercole alle coste di Israele. In mezzo, costellazioni di isole, scoglietti spesso remoti, altre volte famosissimi, ma sempre attraversati da venti di storie. E sono tutte estremamente affascinanti, intrise di mare, di quella bellezza che è azzurra e blu come solo il Mediterraneo. Io vi avviso: è un libro per innamorarvi del mare, e da quell’amore lì non vi staccherete così facilmente!

Autore

Sono una giornalista, mi occupo di uffici stampa per la cultura e l'ambiente, di comunicazione e social media. Ho un dottorato in semiotica: va da sé che ho una spiccata curiosità per tutto ciò che ha a che fare con i testi e i loro meccanismi. Amo il mare, leggo tantissimo e adoro scrivere: A contrainte è il mio sito, ci trovate recensioni di libri e racconti di quel che mi circonda!