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Alessandra Chiappori

Sono una giornalista, mi occupo di uffici stampa per la cultura e l'ambiente, di comunicazione e social media. Ho un dottorato in semiotica: va da sé che ho una spiccata curiosità per tutto ciò che ha a che fare con i testi e i loro meccanismi. Amo il mare, leggo tantissimo e adoro scrivere: A contrainte è il mio sito, ci trovate recensioni di libri e racconti di quel che mi circonda!

Non c’era un programma definito, non ci avevo pensato e non l’ho fatto apposta. Sta di fatto che, cammina cammina, viaggia, leggi e studia, questo 2023, anno del centenario di Italo Calvino, mi ha permesso di toccare pressoché tutte le città in cui lo scrittore ha vissuto e, un po’ per caso un po’ per scelta, di scoprire, cercare, quasi sempre trovare le case dove ha abitato. Qualche tempo fa il collega Paolo Morelli del Corriere Torino mi domandava, come autrice di una guida letteraria, di una guida “reale” e addottorata in semiotica letteraria su Calvino, se a Torino esistesse una targa, un monumento, un “qualcosa” intitolato a Calvino. Ci abbiamo ragionato insieme e abbiamo scoperto che no, non c’è niente di legato a Calvino che sia stato salvato dalla brulicante e vorace città e segnalato come “luogo letterario”. Paolo ha poi trovato spazi intitolati allo scrittore e ne ha…

Si fa tanto parlare di Calvino in questo 2023 quasi alla fine ma… come parlava Calvino? Sulla lingua, sulla scrittura e sulle loro peculiarità si interroga un saggio uscito per Treccani e curato da Matteo Motolese, si intitola Le parole di Calvino ed è un una sorta di piccola enciclopedia di temi e spunti che a loro volta potrebbero aprire altre vie e percorsi di ricerca sui tantissimi aspetti del linguaggio (dei linguaggi, sarebbe forse meglio dire?) calviniani. Nell’introduzione Motolese cita la Sala Calvino della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma dove sono ospitate le librerie originali dello scrittore, con tutto il loro contenuto lasciato esattamente così com’era prima che Calvino ci lasciasse. Il motivo è che si ritiene, direi proprio legittimamente, che in quella stratificazione di volumi e carte si nasconda un disegno: la biblioteca di Calvino era ed è una sorta di impronta del suo lavoro, se ne serviva…

A ottobre 2023 ho fatto un viaggio condensando più tappe. L’elemento comune? Italo Calvino. Quando ho organizzato l’itinerario non sapevo ancora che alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma sarebbe stata ospitata una mostra che avrebbe costituito un tassello ulteriore della mia esplorazione. Non solo: la mostra inaugurava proprio quando io mi sarei trovata a Roma. Con una sorpresa: la presenza della figlia di Italo Calvino, Giovanna. Ecco perché non potevo mancare a Lo sguardo dell’archeologo, un percorso espositivo che si incastra benissimo con due altre caratteristiche del luogo dove è allestito. La prima: la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma ospita un museo permanente, si chiama Spazi Novecento ed è liberamente visitabile non solo da studenti e fruitori della Biblioteca. È un percorso che, come ben sottolinea il nome, ripercorre le vite di tantissimi scrittori del Novecento attraverso manoscritti, lettere, ma anche oggetti che hanno caratterizzato la vita – la scrittura,…

Comincerò col dire… No, questo è Calvino, ma vorrei in ogni caso iniziare a parlare di Favoloso Calvino, la mostra allestita in occasione del centenario calviniano alle Scuderie del Quirinale di Roma partendo da Torino e dalle sue Luci d’artista. Quest’anno, infatti, forse per una delle prime volte da che io ricordi, a decorare il lungo rettilineo di via Po non ci sono stelle e pianeti di Palomar, la luce realizzata da Giulio Paolini. Non ci sono perché sono a Roma, a illuminare i cieli di via XXIV maggio proprio in occasione della mostra, inaugurata lo scorso ottobre e visitabile – luce d’artista inclusa – fino al 4 febbraio 2024. Ora, forse si notano già alcuni dettagli che per me proprio dettagli non sono. Il titolo, innanzitutto: la luce si chiama proprio così, come il personaggio di Calvino: Palomar. Non è meraviglioso? L’ho pensato per anni ammirando col naso in…

Non so se a Calvino sarebbe piaciuto, so che a sua moglie Chichita, di sicuro, no. Lettere a Chichita è un volume uscito in questo 2023 di omaggi e recuperi calviniani, lo ha curato Giovanna, la figlia, e ha lo straordinario pregio di fornirci del materiale finora inedito. Si tratta di un epistolario, datato tra il 1962 e il 1963, tra Calvino e quella che di lì a poco, dopo averla conosciuta a Parigi in casa di amici, diventerà sua moglie. È un epistolario con una sola voce, quella di Italo Calvino. Questo non è poco. Si tratta infatti della voce che sta dietro allo scrittore, di un Italo che racconta le sue giornate, i suoi problemi, il suo amore, ma anche tanta politica, situazioni professionali, e la propria evoluzione nel leggere la realtà. Credo stia proprio qui il valore documentario di queste lettere che oggi possiamo aggiungere ai materiali…

Fuori dalla Loggia degli abati di Palazzo Ducale c’è una grande C sorridente, la C di Calvino, o forse la C di una mezzaluna. Chi lo sa: l’ambiguità è perfetta, perché nel mondo che si apre superata quell’insegna le lettere diventano fantasia, e la fantasia si fa letteralmente di carta. Pagine, certo, spartiti, scenografie, bozzetti, tele e disegni, fumetti, persino sussidiari, copioni, quinte teatrali. Benvenuti a Calvino cantafavole! Siamo a Genova, a Palazzo Ducale, la mostra fa parte delle iniziative per il centenario di Italo Calvino inaugurate a ottobre 2023 ed è anche parte del programma di Genova Capitale italiana del libro 2023. A curare questo percorso con i suoi oltre duecento pezzi vari esposti sono Eloisa Morra, critica letteraria, curatrice e Associate Professor di letteratura italiana contemporanea all’Università di Toronto, e Luca Scarlini, scrittore, drammaturgo per teatri e musica, narratore, performance artist. Ho vistato la mostra tre giorni dopo…

È in corso a Genova, a Palazzo Ducale (nella Loggia degli Abati, al “piano di sotto”) la mostra Calvino cantafavole. Quello che forse in tanti non sanno è che la mostra ha un’interessante appendice al piano di sopra. Casa Luzzati si trova dentro Palazzo Ducale, è un luogo che custodisce e racconta la memoria dell’immenso archivio di Lele Luzzati, un baule dove trovare schegge della sua fantasia. È proprio a Casa Luzzati che il percorso del Calvino fiabesco prosegue, con un approfondimento che è dedicato al Maestro, e al bosco delle sue collaborazioni con i grandi del Novecento tra cui Calvino stesso. In mostra ci sono oltre cento opere originali: da un lato c’è un ramo dedicato a una serie di materiali legati alle fiabe narrate su vinili e cassette, con il Quartetto Cetra, dall’altro ci sono scenografie, bozzetti e disegni realizzati per tante delle diramazioni che l’opera di Calvino…

A volte per Natale – e per il compleanno, io che sono nata a una settimana dalla Vigilia – preparo una lista libri e aspetto che amici e parenti entrino in libreria e chiedano qualcosa che so già mi piacerà, perché l’ho scelto io, e me lo portino impacchettato. Però, sono sincera, quando faccio così mi perdo tutta la sorpresa. Quella di sapere che qualcuno ha ragionato e meditato su che libro regalarmi, e quella di fare ingresso in una storia di cui non conoscevo l’esistenza, o a cui non avevo pensato. Il Natale scorso è successo con Una famiglia moderna di Helga Flatland: è stato un regalo inaspettato e gradito, e una lettura che mi ha detto e mi ha dato qualcosa. Perché, diciamocelo, i libri che riescono a depositare qualcosa di sè nei nostri pensieri e nel cuore sono libri che hanno una carica in più, e davvero…

EDIT di novembre 2023: come si può leggere dalla data, ho scritto questo articolo il 25 ottobre. Una manciata di giorni dopo Ernesto Ferrero se n’è andato. Vorrei allora che questo scritto fosse un affettuoso omaggio. Leggetelo così. Grazie. *** «Si immagini di parlare con un nonno». Mi ha detto così lo scorso aprile, al telefono, Ernesto Ferrero. Grazie a una catena di gentilezze ho avuto la fortuna per me preziosissima di poter sottrarre alla routine privata di un ex ufficio stampa Einaudi, nonché direttore del Salone del libro di Torino per anni, quasi un’ora di chiacchiere telefoniche alla ricerca delle memorie vive di Italo Calvino che io non posso avere, e che invece Ferrero tiene tra i ricordi più cari. Questo lo sapevo perché, anche per costruire Torino di carta ed entrare in “casa Einaudi” avevo già letto I migliori anni della nostra vita, e più di recente, lo…

Quando sono passata da Castiglione della Pescaia, qualche giorno fa, sono riuscita a prendere la cartolina ricordo del centenario della nascita di Italo Calvino con il francobollo e il timbro postale dedicato. Sorprendentemente, o forse no, oggi mi ritrovo a chiedere ad amici e familiari di procurarmi una cartolina con l’annullo speciale per il centenario di Imperia, la mia città. Gioie filateliche, o forse solo la voglia di ricordare attraverso oggetti che promettono di restare unici. Perché, in effetti, un centenario è un compleanno importante. Italo Calvino e Imperia sono nati entrambi nel 1923: lo scrittore il 15 ottobre, il capoluogo dell’omonima provincia il 21 ottobre. Casualità, certo, ma è tuttavia un incrocio divertente da pensare, e offre lo spunto per qualche riflessione. In un mare di fiori e olive La prima vicinanza che fa associare il centenario di Calvino a quello di Imperia è certo quella geografica. Le radici…