A volte per Natale – e per il compleanno, io che sono nata a una settimana dalla Vigilia – preparo una lista libri e aspetto che amici e parenti entrino in libreria e chiedano qualcosa che so già mi piacerà, perché l’ho scelto io, e me lo portino impacchettato. Però, sono sincera, quando faccio così mi perdo tutta la sorpresa. Quella di sapere che qualcuno ha ragionato e meditato su che libro regalarmi, e quella di fare ingresso in una storia di cui non conoscevo l’esistenza, o a cui non avevo pensato. Il Natale scorso è successo con Una famiglia moderna di Helga Flatland: è stato un regalo inaspettato e gradito, e una lettura che mi ha detto e mi ha dato qualcosa.

Perché, diciamocelo, i libri che riescono a depositare qualcosa di sè nei nostri pensieri e nel cuore sono libri che hanno una carica in più, e davvero entreranno a far parte di noi, del nostro vissuto. Nel corso del 2023 ho letto diversi di questi libri notevoli. Lo sono stati per me: vuoi il momento, la disposizione d’animo, la sorpresa, la voglia o semplicemente la loro forma, i loro temi e la loro architettura. Di sicuro no, non si è trattato solo di copertina e profumo di carta. I libri che consiglio per Natale (o in ogni momento dell’anno, ça va sans dire) sono storie e ragionamenti che mi hanno lasciato qualcosa e oggi sono piastrelline della strada su cui cammino. Ecco qualche idea per regali di Natale non banali, e che potrebbero diventare piastrelline per qualcuno di importante. Oppure per te che leggi questo articolo!

Dall’orto al mondo, di Barbara Bernardini

Credo che la lettura che mi resterà più impressa, in positivo, sarà Dall’orto al mondo, di Barbara Bernardini, pubblicato da Nottetempo. Un annuario – perfetto per questo periodo dell’anno, tra bilanci e sogni di “farò” – ma anche un piccolo atlante dell’orticoltura, e un libro sapienziale. Esagero? No! Ancora oggi, a mesi di distanza dalla lettura, sento il profumo delle foglie del pomodoro, e sì, ci sono rimasta male se il mio basilico rigoglioso ha perso vigore, però noto i suoi cambiamenti, e il fatto che non è del tutto morto. La nostra danza di equilibri deve molto alle storie di Barbara Bernardini, al suo approccio con i ritmi naturali. Libro stupendo, indicato per chi ha nostalgia dell’infanzia nell’orto, con i nonni, per chi vorrebbe coltivare sul terrazzo e non ha il coraggio, per chi abbraccia gli alberi, e prova un piccolo piacere quando arriva l’autunno, ed è il momento perfetto per servire una zuppa calda fatta con le verdure coltivate proprio nell’orto.

Sul camminare, di Annabel Streets

Consapevolezza: è la parola che probabilmente accomuna diversi dei libri di cui parlerò in questo articolo. Ed è una consapevolezza che ha a che fare innanzitutto con temi di ecologia, ambiente, e di conseguenza con una dimensione intima, legata a sè. Alcuni libri, nel corso dell’anno, mi hanno accompagnata in scoperte, sforzi e cambiamenti. Uno degli snodi di questa crescita interiore lo ha rappresentato Sul camminare. Lo ha scritto Annabel Streets e lo ha pubblicato Add. Ci ripenso spesso, e a volte lo metto anche in pratica. Si tratta di 52 lezioni, letteralmente, sul camminare. Un invito umano, vibrante, a riprendersi la strada, in senso ancora più materiale che metaforico: l’autrice invita a camminare in tante situazioni, anche scomode, con vento e pioggia, ma anche con i sensi spalancati, per far entrare il mondo e ricordarci tutto il bello che siamo, e che abbiamo intorno. Indicato per chi non riesce a uscire da loop stressanti e si è perso, intrappolato nella routine e nelle scuse schiaccianti che non fanno che incollarci alla sedia, per chi non si ricorda più il profumo di una camminata sul prato, o quello, ancora più stimolante, del petricore, l’odore della pioggia quando batte a terra.

Soli, di Daniel Schreiber

Soli, di Daniel Schreiber, è un altro saggio di Add che ricorderò con una marea di frasi sottolineate a matita, e con tanti concetti che ho interiorizzato. L’ho potuto fare perché in questo libro l’autore non spiega nè teorizza: racconta di sè, della propria storia di amicizie, solitudini, della propria vita e delle sue anse. Che, va da sè, sono anche le anse della vita quotidiana di tutti noi. Soli è un libro che mi ha presa per mano, gentilmente, ha fatto cascare dei veli, e ha incoraggiato. Un libro amico, l’ho sentito e lo penso ancora così, con la sua colorata copertina a cerchi. Indicato per chi si sente solo, e per chi la solitudine crede di ingannarla circondandosi di rumore. Per chi fa fatica a viaggiare da solo ma vorrebbe, e per chi somatizza le perdite e le rotture nelle relazioni, dandosi addosso. Guarda caso, ci sono molte camminate e anche del giardinaggio: vuoi vedere che c’è davvero un percorso in queste letture edificanti?

Le grandi dimissioni, di Francesca Coin

Un altro saggio: quest’anno molte cose me le hanno fatte capire i saggi. Hanno illuminato porzioni di carreggiata che si crogiolavano nell’oscurità da tempo. Forse perché avevo paura di accendere la luce, ma intanto lo ha fatto qualcuno per me, e ho capito che non ero sola. Non ero – e non sono – sola quando mi arrabbio per tutto quello che non funziona nel mondo del lavoro. Le grandi dimissioni, di Francesca Coin, pubblicato da Einaudi, mi ha spiegato che ho ragione, e che di persone scoraggiate, amareggiate, prese in giro dal sistema, è piena l’Italia, e forse il mondo. Questo è un saggio che squaderna tutte le rotture dello scheletro su cui si regge una società esaurita, e che non si fa problemi ad analizzare tutte le storture delle professioni sanitarie, della ristorazione, del mondo culturale. È un testo che va letto per capire che non siamo malati nè matti nè egoisti: è proprio che non funziona, non funziona più. Indicato per chi è precario della cultura, per chi si sente inadeguato ma è solo sottopagato, per chi combatte ogni giorno per pagare le spese, per le finte partite iva, per chi riconosce le lusinghe e ne è schifato, per chi ha percepito che qualcosa è storto, e sta cercando le parole per spiegarselo, e salvarsi.

Prima della rivolta, di Michele Turazzi

Quanto a salvarsi, credo che il romanzo di Michele Turazzi Prima della rivolta, pubblicato da Nottetempo, sia un’interessantissima lettura del tempo esaurito che stiamo vivendo, e delle implicazioni politiche che le scelte da compiere di fronte a cambiamento climatico e conseguente inasprimento delle condizioni di vita nelle città, e tra classi sociali, comporteranno. È una prima prova narrativa ed è molto matura: si presenta come un giallo, ma anche come una distopia, ed è soprattutto una voce nuova, in una storia che ci porta un passo avanti, per vedere meglio l’oggi. Indicato a chi percepisce che qualcosa non funziona, e può fare di un campanello di allarme un’utile piattaforma per nuove forme di impegno, interesse, approfondimento. Indicato anche a chi sente vibrazioni tra l’asfalto delle grandi città nelle giornate di caldo estremo, e stremato lo è per davvero, e non sa come uscirne.

La ricreazione è finita, di Dario Ferrari

C’è un altro romanzo che mi ha rivelato cose che ho visto, vissuto e provato, confermandomi che sì, era davvero così. La ricreazione è finita di Dario Ferrari, pubblicato da Sellerio, è uno dei più bei romanzi che ho letto nel 2023. Se avete un conoscente impelagato nel mondo accademico, questo libro è un braccio teso che potrebbe funzionare da salvagente, quindi far stare a galla in un’esperienza assai di rado piacevole. Quello che il protagonista di questo romanzo vede, sperimenta e capisce, come dico io, alla Sherlock, cioè per deduzioni successive, è un altro mondo di quelli sghembi e storti che tutti vedono e nessuno denuncia. L’università è la grande protagonista dietro la storia di un vitellone della provincia toscana che si trova a vincere un dottorato quasi per caso e che intreccerà questa esperienza alla ricerca su un terrorista e scrittore. Indicato per chi cerca una voce pulita, ironica e talentuosa come sa essere quella dell’autore, per chi vorrebbe una pacca sulla spalla da un collega di dottorato che non ci sta capendo niente nemmeno lui, per chi ha infarcito pagine e pagine di note assurde, per chi ha intuito che l’accademia ha logiche che a volte sembrano medievali, e a volte si è pure inorgoglito, ma poi la vita di provincia forse era meglio.

Lungomare nostalgia, di Andrea Malabaila

Ora vi porto al mare con un paio di letture. Il primo è un romanzo che, per quanto mi riguarda, vince la classifica delle letture 2023. Non ci sono motivi molto articolati: Lungomare nostalgia, di Andrea Malabaila (Spartaco edizioni) è un libro bello. Bello che commuove e fa piangere, bello che tocca corde profonde che tutti abbiamo, bello che ti ci rispecchi, e ti trovi, e in quella nostalgia ci sprofondi e ci vai ad abitare insieme al protagonista. Bello come belli sono i nonni, e se a Natale mancano di più, questa storia sarà un bagno di lacrime e tirerà fuori ricordi e momenti passati ed emozioni. Non è una tragedia, eh: è un romanzo di una delicatezza infinita, è per questo che fa piangere, perché ci è intimamente amico, e ci parla, e ci consola. Io lo regalerei a chiunque. Indicato per chi ha i nonni, e per chi non li ha più, per chi cerca una storia di famiglia, per chi si ripete in testa che deve registrare i racconti di guerra dei nonni, e per chi sente addosso, forte e intensa, la missione di preservare e conservare la memoria dei giganti sulle spalle dei quali siamo nati, e oggi guardiamo il mondo.

L’uomo con lo scandaglio, di Patrik Svensson

Continua la girandola di emozioni, questa volta però sono quelle che ci lanciano verso l’ignoto e la scoperta, la tensione dell’avventura che Patrik Svensson racconta nel suo L’uomo con lo scandaglio, tra i primi titoli della nuova collana Iperborea dedicata a saggi narrati. Un altro saggio, ebbene sì, ma stemperato dalla piacevolezza dei racconti che hanno per protagonisti alcuni personaggi straordinari. Sono loro che, magneticamente, fanno amare questo libro: un geologo-panettiere, una ricercatrice che voleva fare la letterata, e capodogli, e sommergibili, viaggi a vela, mappamondi e un pianeta pieno di acqua chiamato Terra. Sarà per questo che le contraddizioni stridono, e così anche questa lettura ci parla di ambiente, di tutela di casa nostra. Insomma: ci aiuta a essere consapevoli, a guardarci intorno. Indicato agli amanti delle storie di mare, ai curiosi, ai cercatori di tesori e ai viaggiatori, ma anche a chi ama le belle storie e non si scoraggia davanti alle difficoltà, e a chi accetta la complessità, e prova a nuotarci dentro, e capire.

Autore

Sono una giornalista, mi occupo di uffici stampa per la cultura e l'ambiente, di comunicazione e social media. Ho un dottorato in semiotica: va da sé che ho una spiccata curiosità per tutto ciò che ha a che fare con i testi e i loro meccanismi. Amo il mare, leggo tantissimo e adoro scrivere: A contrainte è il mio sito, ci trovate recensioni di libri e racconti di quel che mi circonda!