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A volte per Natale – e per il compleanno, io che sono nata a una settimana dalla Vigilia – preparo una lista libri e aspetto che amici e parenti entrino in libreria e chiedano qualcosa che so già mi piacerà, perché l’ho scelto io, e me lo portino impacchettato. Però, sono sincera, quando faccio così mi perdo tutta la sorpresa. Quella di sapere che qualcuno ha ragionato e meditato su che libro regalarmi, e quella di fare ingresso in una storia di cui non conoscevo l’esistenza, o a cui non avevo pensato. Il Natale scorso è successo con Una famiglia moderna di Helga Flatland: è stato un regalo inaspettato e gradito, e una lettura che mi ha detto e mi ha dato qualcosa. Perché, diciamocelo, i libri che riescono a depositare qualcosa di sè nei nostri pensieri e nel cuore sono libri che hanno una carica in più, e davvero…

Calvino è ubiquo in questo 2023 del centenario: “tutti scrivono di Calvino”, verrebbe da dire, o, variando preposizione, “tutti scrivono su Calvino”. È più raro, invece, che si scriva “con Calvino”. Non tanto una scrittura a quattro mani con Italo, che sarebbe davvero un progetto visionario e, io penso, irrispettoso. No, proprio con Calvino come materiale narrativo. Mi sono accorta, con sorpresa, che l’autore può diventare, e lo ha fatto già da tempo, materiale di scritture altrui. “Ma sei proprio un personaggio”, faceva dire Camilleri da Montalbano al suo vice Mimì Augello. Ecco, qui sarebbe un’esclamazione da rivolgere a Calvino. Non so dire se gli sarebbe piaciuto: penso di no. Fatto sta che accade. Ne ho parlato per un esempio recente e italiano: Il giardino di Italo, di Enzo Fileno Carabba, che mescola insieme aspetti biografici, domande da lettore e delicata poesia in un racconto. Poi ho scoperto che, specie…

Moto da luogo, il complemento che indica un luogo dal quale si arriva, e a volte si arriva per ripartire, verso un altro luogo, con un complemento di moto a (verso) luogo. Arzigogolando tra grammatica e pensieri mi pare giusto iniziare così a parlare di Dall’orto al mondo, di Barbara Bernardini, pubblicato da Nottetempo. Un prezioso libro che avrei difficoltà a etichettare in una libreria, ma il cui sottotitolo dice molto per cavarmi d’impaccio: “Piccolo manuale di resistenza ecologica”. Un manuale, quindi? Forse, ne ha diversi tratti. Un libro sull’ecologia? Se vogliamo, anche. Un racconto di resistenza? Decisamente sì, una resistenza che ha a che fare con la consapevolezza, con la lentezza, con il recupero di uno sguardo naturale, con un nascondiglio tra le fronde, con l’odore delle foglie di pomodoro e con il ricorso al calendario della luna e delle semine. Sembrerà banale parlare di orto, ma con Barbara…