Patirò dalla fine: perché alla fine di Scrivere, correggere, riscrivere. Il dattiloscritto di Se una notte d’inverno un viaggiatore di Ada D’Agostino, da poco uscito per Carocci, c’è Dall’opaco. L’autore sottinteso è, naturalmente, Italo Calvino. Dall’opaco, riassumendo per i nuovi lettori di queste lande del web, è il testo per me più affascinante di Calvino: una “prosa descrittiva” che riassume, in sintesi, lo sguardo dell’autore di sé, il proprio mestiere e il proprio mondo. Si trova nella raccolta La strada di San Giovanni, e nell’ultimo paragrafo dell’ultima pagina di Scrivere, correggere, riscrivere. Arrivare alla conclusione del libro è stato, per me, come inseguire una caccia al tesoro conscia dei tanti indizi che avevo trovato, e capitolo dopo capitolo mettere insieme i pezzi di un quadro completo. E alla fine, con un sorriso beato rivolto alla pagine, dire: oh, sì, la mia tesi arrivava proprio qui! Ada D’Agostino, autrice del libro,…
C’è forse una data migliore del 29 febbraio per parlare di una vacanza che è stata quasi non registrata, e di uno dei suoi luoghi più suggestivi? Il Convento dei frati Cappuccini di Monterosso al mare appare di tanto in tanto, più che nei ricordi, nella mia consapevolezza. Un anno e mezzo fa sono stata alle Cinque Terre, da sola. Avrei voluto andare al mare per stare qualche giorno in pace, nel relax totale. Era la fine di un settembre caldo, uscivo da una stagione lavorativa intensa e da una strada di ripensamenti, ansie, desideri disattesi e amarezza. Niente lasciava immaginare che avrei trovato quattro giorni di mareggiata intensa, tanto da dover rinunciare alla spiaggia e a qualsiasi uscita in barca. Non restava che cavarsela ugualmente, da soli. Volevo andare al mare per rilassarmi e non pensare a niente, e invece no. Non ho mai tirato fuori asciugamano e occhialini:…
Alzino la mano quanti conoscono la vera origine del nome Imperia, la mia città. Alle elementari ci hanno spesso insegnato che si trattava di un nome figlio della retorica fascista: la mia città nasce nel 1923 ed è oggi neo-centenaria, venne costituita a un anno dalla marcia su Roma dopo un progetto di lunga gestazione che mise insieme 9 comuni prima autonomi. Ecco perché il riferimento alle retoriche del ventennio. La verità? Non è così. La conferma me l’ha data la mostra “Imperia È. Un ponte tra passato, presente e futuro”, allestita dall’Archivio di Stato dal 2 dicembre 2023 e visitabile fino al prossimo 8 giugno 2024. La raccomandazione, per tutti gli imperiesi soprattutto, ma di certo anche per i turisti, è di non perderla, magari sfruttando uno dei tour guidati che in genere si svolgono il sabato (per info potete seguire i canali social dell’Archivio – qui Fb, qui…
Ha inaugurato lo scorso 26 gennaio e resterà visitabile fino al 13 ottobre 2024: Le ossa della terra. Primo Levi e la montagna, è la mostra che il Museo della Montagna di Torino dedica allo scrittore, approfondendo in un percorso inedito e originale alcuni aspetti della sua vita e del suo lavoro. Prima di parlarne, un po’ di credits: la mostra è curata da Guido Vaglio e Roberta Mori ed è organizzata in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi Primo Levi, una realtà torinese da scoprire e conoscere che attualmente, tra le mille attività di curatela e approfondimento, ha anche riportato in città la bellissima mostra I mondi di Primo Levi. “Le ossa della terra” costruisce un percorso tematico attraverso foto, testi originali, reperti curiosi e idee. Sono quelle di Primo Levi: a fare da filo conduttore alla narrazione c’è infatti la voce del chimico-scrittore. In una veste per…
Nei lunghi giorni (e notti!) del Festival di Sanremo 2024 ho fatto avanti e indietro dalla sala stampa a casa in treno leggendo un libro che mi sembrava piuttosto centrato con i temi. Ariston. La scatola magica di Sanremo (Salani, 2024) è un’appassionata e curiosa storia del teatro più famoso d’Italia frutto del lavoro intrecciato dell’attuale proprietario, Walter Vacchino, e di Luca Ammirati, che è uno scrittore di romanzi ma anche il responsabile della sala stampa dell’Ariston stesso. Per arrivare a raccontare al meglio questa storia e i suoi tantissimi protagonisti faccio un giro un po’ largo e torno indietro all’inizio di febbraio però, quando nei giri vari e di corsa per la città ho deciso di condurre una microscopica indagine in libreria per sondare il rapporto tra il fenomeno Sanremo e le pubblicazioni dedicate. Non mi ha stupito scorgere in tutte le vetrine delle librerie di Sanremo, durante i…
Il 14 febbraio, neanche a farlo apposta a San Valentino, si è svolta la prima presentazione ufficiale del Salone del libro di Torino 2024 che arriverà in maggio, dal 9 al 13. Ci sono un bel po’ di novità, a partire dalla guida affidata ad Annalena Benini, e dal team che lavorerà con lei. Il tema dell’edizione è ispirato ai cinquant’anni di Vita immaginaria di Natalia Ginzburg, ed è stato annunciato inoltre che saranno sviluppate specifiche sezioni con specifici temi. I primi nomi sono molto gustosi: si trova tutto sul sito del Salone. Quel che mi colpisce di più, tuttavia, è la grandissima novità che riguarda la mia regione, la Liguria. Dopo anni di latitanza che mi hanno fatta interrogare più di una volta sulle cause, nel 2024 per la prima volta la Liguria sarà la regione ospite di questa XXXVI edizione del Salone del Libro. First reaction? Shock! E…
Sostengo da sempre che i libri attivano circuiti invisibili: di senso, di temi che si incontrano, di ragionamenti che nascono. Non ne ho le prove tecniche ma deve essere proprio così: non si spiegherebbe, altrimenti, come nel giro di una settimana sia incappata in un ragionamento sull’imperfezione letto da un post di un’amica sui social e, subito dopo, abbia letto Noi imperfetti, il nuovo libro dello psicanalista Roberto Goisis. Dell’autore, e dei suoi lavori, avevo già avuto modo di parlare su questo blog, a proposito della Stanza dei sogni, e poi su Lucialibri a proposito di Covid. Oggi Goisis dedica un volume (anche questo pubblicato da Enrico Damiani Editore, come i precedenti) dedicato a un tema che normalmente sta a cuore a tutti – il nostro essere imperfetti, quindi fragili, incompleti, “sbagliati” – e di fronte al quale, nella vita concreta, dobbiamo fare i conti pressoché sempre, in continuazione e…
Sabato scorso a Sanremo ha piovuto più o meno tutto il giorno: correvo a prendere il treno dopo essere uscita dalla sala stampa Lucio Dalla e mi sono accorta che gli stencil di Dargen D’Amico disegnati sull’asfalto stavano svanendo. Gli stessi stencil che, solo pochi giorni prima, mi avevano dato il benvenuta nella città del Festival pronta alla sua settimana di riflettori e musica. A parte l’effetto di tristezza da fine evento stile Mary Poppins (ricordate i disegni di Bert sul pavimento, che si cancellano con la pioggia?), la scena mi ha ribadito con forza quanto sia decisivo questo gigantesco evento mediatico, e quanto ogni anno, ciclicamente, tendiamo a dimenticarci che cos’è davvero Sanremo, a ricascare in meccanismi, narrazioni e polemiche. La settimana del Festival di Sanremo è e ha un tempo anomalo: impossibile trovare un momento per fermarsi e considerare, unire punti, costruire analisi. Ora che ho archiviato il…
È un librino piccolo e curato nella veste grafica, con alcune belle accortezze come la copertina, le foto stampate all’interno, la scelta di una voce autoriale originale. Il dubbio e il desiderio è uscito per il centenario calviniano nella collana Oilà di Electa e abbozza una breve biografia di Eva Mameli, la mamma di Italo Calvino. A scriverlo è Silvia Bencivelli, nota divulgatrice scientifica. Un nome perfetto per tracciare il ritratto di una donna scienziata quale è stata colei che ricordiamo soprattutto per il figlio. Italo, come raccontò, era la pecora nera della famiglia: l’unico letterato. È un fatto bizzarro che, nonostante un curriculum di tutto rispetto e un ruolo decisivo nelle scienze botaniche, si parli oggi di Eva Mameli a partire dal figlio. In fondo è giusto così: a essere notiziabile oggi come oggi è Calvino, suo il centenario, sue le frasi che impazzano nel chiasso delle citazioni. E,…
Ho scritto innanzitutto il titolo, “Lorenzo e Primo Levi: storia di un’amicizia”, e mi è sembrato che raccontasse già moltissimo. Perché di Lorenzo abbiamo solo il nome, mentre Primo è Primo Levi, sappiamo benissimo chi è. Non conosciamo, invece, la storia di questa amicizia. A esplorarla e dedicarle un libro che reputo tra le migliori letture del 2024 appena iniziato è stato Carlo Greppi. Un uomo di poche parole. Storia di Lorenzo che salvò Primo è stato pubblicato da Laterza nel 2023 e ha avuto il giusto e meritato successo che un’opera del genere si merita. Non so perché l’ho tenuto mesi lì, nella pila delle cose da leggere, ma per fortuna, complice una scusa di lavoro e il Giorno della Memoria, l’ho scoperto ora, e ne sono felice. Provo a raccontare perché è un libro che dovrebbero leggere tutti proprio oggi, 27 gennaio 2024, Giorno della Memoria: sono da…