Giorno 17, la quarantena sblocca la lettura, attività rimasta sospesa. Decisioni, coltelli piantati sul tavolo, libertà ritrovate. Ragiono di questo, nell’ennesimo mercoledì di quarantena, e intanto scrivo, e leggo.
Martedì, giorno 16 di quarantena e una calma diffusa che soffoca l’ansia e precede una risalita solo immaginata. Si pedala da fermi, si aspetta che il lievito salga, si sbotta, si legge di malavoglia, si ripensa agli anni Novanta.
Giorno numero 15: è lunedì, e sono all’improvviso senza lavoro. Non c’è molto altro a cui pensare, se non cercare di districare una matassa di 200 metri di lenza. Una metafora offerta su un piatto d’argento, anche se qualcosa, tra lo stomaco e la gola, fa un sacco di paura.
Domenica, giorno 14: sono passate due settimane. Il tempo rallenta, si rilassa per forza di cose, e tutto all’improvviso appare più ordinato, più leggero. Eccole, si colmano le mancanze, si riavvicina tutto, «teniamoci stretti che c’è vento forte».
Giorno 13: è sabato e la Milano Sanremo non passerà. Una gioranta con le mani in mano, con i guanti, la farina, la marmellata tra le mani che devono fare perché non sanno come altro reagire
Giorno 12, a casa da un mese esatto oggi. Il blu è il colore che dà nome al giorno: malinconie, cieli azzurri, blu botte e leggerezza celeste. Le radio unite, l’inno, l’ansia, la notifica, il video. La routine: sognano cieli azzurri da vivere
Abbiamo superato la decina: oggi è il giorno numero 11, il sole splende nel tempo delle ambulanze e la testa scoppia di pensieri e storie raccolte tra il telefono e la radio. Cerco il tempo per scriverle: non l’ho ancora trovato.
Un mercoledì che sembra un lunedì: è una ripartenza. Inizia di notte, inizia con un abbraccio forte. Si porta dentro la radio, e il telefono, che un po’ sono estensioni dei corpi costretti a tapparsi in casa, da dieci giorni oggi.
Quando si inceppa tutto mentre sei arrivato in cima alla salita, il morale ti rotola un po’ giù. Accade così anche nel nono giorno di quarantena, perché si inizia non poterne più, e a rotoli sembra andarci tutto.
Lunedì di vento e balconi: banchise polari che iniziano il disgelo, lavoro che si riformula, come una specie di calma, serenità da procurarsi mentre la situazione non migliora, e ci si inventano format video senza alcun motivo.