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Sono giorni in cui il direttore del Museo Egizio di Torino è sotto i riflettori. Succede che il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, si sia scagliato contro Christian Greco per aver, anni fa (2018) favorito l’ingresso dei cittadini musulmani al museo, fatto che ne farebbe un razzista. In realtà non è affatto così: già Giorgia Meloni era intervenuta per una mera strategia di marketing che intendeva facilitare il dialogo tra Italia e culture arabofone: i reperti del Museo arrivano tutti dal mondo arabo. Sintetizza bene la vicenda il mio amico e collega Paolo Morelli sul Corriere Torino. L’occasione mi sembra ideale per condividere, nel solco di quel lento recupero che ogni tanto faccio qua sopra dei miei vecchi articoli usciti su Mentelocale e cancellati in toto (4 anni di lavoro la cui esistenza permane solo in una mia cartella di pdf salvati) l’intervista che feci il 2 luglio 2019 a…

Di Italo Calvino e della Resistenza si legge e si parla molto: vuoi la fama dell’esordio letterario con Il sentiero dei nidi di ragno, vuoi la provincia medaglia d’oro alla Resistenza (quella di Imperia, dove combatté anche lui), vuoi le tracce forse più evidenti di un autobiografismo dal quale l’autore si è poi progressivamente allontanato. Se ne parla ma, io credo, non se ne sa mai abbastanza, sia perché quel periodo si allontana sempre più nel tempo, sia perché le fonti vive e orali spariscono, e delle fonti scritte spesso non si conosce ancora tutto. Il lavoro di Daniela Cassini e Sarah Clarke Loiacono aiuta nell’operazione di memoria. Italo Calvino. Il partigiano Santiago è uscito per Fusta editore spalleggiato dall’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia. In una provincia medaglia d’oro alla Resistenza le storie, i personaggi e di conseguenza le fonti non mancano: è da qui che…

Ricordavo nettamente l’immagine dell’incipit: l’apertura del rubinetto della doccia. Rimasi affascinata da quell’immagine, e da tutto il racconto che seguiva: per il linguaggio, per il vertiginoso viaggio che con quel filo d’acqua si era aperto davanti agli occhi, per la debordante attualità del messaggio e del tema. Erano anni fa, ero alla Biblioteca nazionale di Torino e stavo assistendo a un incontro di cui non ricordo titolo né obiettivo, ma che era dedicato all’eco-critica, cioè ai rapporti tra letteratura e ambiente. E la professoressa Daniela Fargione fece riferimento a Italo Calvino leggendo un passaggio da un testo che non conoscevo e mi suonò di rara bellezza. Un testo di cui non sapevo il titolo né avevo i riferimenti bibliografici, e che fino a qualche mese fa non avevo mai più ritrovato. Poi accade l’impensabile: vado a una mostra sui libri di Calvino a Milano, scorrono testi rari, chicche e prime…

Che estate sarebbe senza mare? Difficile immaginarlo in un paese come l’Italia: oltre ottomila chilometri di costa e un susseguirsi di paesi, litorali, paesaggi e civiltà. C’è l’estate vivace della Versilia, quella tutta colori pastello di Varigotti, quella affollata di Riccione e quella sorprendente della Riviera del Conero, quella metropolitana di Ostia, c’è l’estate isolana, nelle sue tante sfumature, quella di scogli e quella di sabbia, quella di cemento ai bordi della città, quella della spiaggia selvaggia, da conquistare. E poi ci sono le persone che quelle estati e quelle spiagge italiane le popolano: balneari, bagnini, gelatai, venditori di angurie e pescatori, baristi e camerieri, affittacamere e turisti italiani, avvezzi, magari proprietari di una seconda casa, oppure stranieri, non solo rispetto ai confini nazionali ma a quelli regionali. Ogni regione, ogni tratto di mare, ogni posto, qui, è un microcosmo. Un ventaglio di umanità sempre uguale a se stessa, o…

E così ci ha lasciato. Un sabato mattina di agosto, con la consueta pacatezza ed eleganza, ma per una constatazione insesorabile: Piero Angela non c’è più. Nessuno di noi dura all’infinito, ricorda la razionalità scientifica su cui il capostipite dei divulgatori italiani ha lavorato tutta la vita. Eppure sembra impossibile, pareva di poterlo credere sempre con noi, carismatica figura di pioniere della divulgazione scientifica. Lui, che raccontava il mondo complesso di scienza e tecnologia a tutti, lui che si calva nel pianeta dei dinosauri, e chissà quanta parte ha avuto proprio quel programma nell’immaginario di noi bambini dei primi anni Novanta, lui che viaggiava coi globuli rossi nel corpo umano e nei suoi studi elegantissimi ospitava Paco Lanciano e i suoi laboratorietti televisivi di fisica. L’inventore di Quark, che guardavo il sabato sera, da bambina, coi miei sul divano come fosse un filmone al cinema. Il torinese che suonava il…

«Chi siete?» «Nave scuola Amerigo Vespucci, Marina Militare Italiana» «Siete la più bella nave del mondo». Così, narrano la cronaca e la leggenda mescolate ormai insieme, disse via radio la USS Independence navigando nel Mediterraneo nel 1962 e incrociando la Nave Scuola Amerigo Vespucci. Io l’ho incrociata oggi, davanti alla mia città. Grazie a un punto stampa a bordo ho avuto il privilegio raro di salire su una lancia dal molo dove sono cresciuta e attraversare lo spazio di mare che separava Imperia dalla grande e maestosa nave, ferma in rada. Nave Scuola Vespucci, o meglio, un dettaglio della sua sterminata alberatura, è lo sfondo del mio desktop dalla Barcolana di Trieste del 2018. Era il cinquantennale della manifestazione e per l’occasione attraccò la Vespucci nel magnifico porto di Trieste e nei cieli le Frecce Tricolori accesero la festa e l’orgoglio di un sacco di gente che viveva il mare…

Sabrina Mugnos l’ho scoperta con una delle letture più appassionanti degli ultimi anni: Draghi Sepolti, uscito per Il Saggiatore, è un testo di saggistica che raccontando i più grandi e affascinanti vulcani d’Italia, e i viaggi attraverso cui l’autrice li ha esplorati, disegna la mappa di un viaggio umano intrecciato con emozioni e persone. Mi ero innamorata di quel libro e del suo stile, del modo con cui, di “pancia” ma senza dimenticare il rigore scientifico, Sabrina Mugnos raccontava una delle sue grandi passioni, contagiando il lettore. Ora Sabrina è in libreria con un nuovo volume sempre pubblicato da Il Saggiatore, Atlante del Grande Nord, che apparentemente parla di tutt’altro rispetto ai vulcani ma che, ne sono convinta, è uscito fuori dalla stessa caldera di entusiasmo per la conoscenza, passione per l’avventura e sguardo abituato, come una spugna, ad assorbire quel che di meraviglioso incontra. Si tratti di fatti di…

All’improvviso è arrivata una notizia terribile, inaspettata. È arrivata via mail, dal Teatro Stabile di Torino: “si è spento ieri sera, all’età di 66 anni, Eugenio Allegri”. Incredula corro con la memoria a quando Eugenio Allegri mi ha parlato al telefono. L’avevo intervistato in occasione del Mistero Buffo di Fo ripreso da Matthias Martelli. Ecco, ecco che infatti la mail dello Stabile ne parla: “Nato a Collegno e diplomato nel 1979 alla Scuola Galante Garrone di Bologna, Eugenio Allegri è stato attore e regista di riconosciuto talento, lavorando, fra gli altri, con Leo De Berardinis, Dario Fo, Gabriele Vacis, Vittorio Franceschi e Leo Muscato. Il suo volto e la sua voce sono indissolubilmente legati a Novecento di Alessandro Baricco, che ha portato in scena per oltre vent’anni sui palcoscenici italiani ed europei. Nel 2009 aveva riaperto il Teatro Carignano appena restaurato come protagonista dello Zio Vanja di Anton Cechov, diretto da Gabriele…

25 marzo 2022: il primo sciopero per il clima del 2022 torna a riempire le piazze. Fridays For Future non si è mai esaurito, anzi. Se ne parla poco: sono giorni in cui la notiziabilità è tutta per la guerra in Ucraina, come è giusto che sia. Ma è anche vero che proprio la guerra accende ulteriormente riflettori già caldi sulla crisi energetica – e dunque ambientale – dentro la quale viviamo, o meglio dentro cui stiamo sprofondando. Da quando è iniziato il conflitto si è parlato di ritorno al carbone, di autonomia energetica italiana, un traguardo difficilissimo, specialmente in tempi brevi come quelli attuali. La guerra produce pericoli, anche ambientali, e fossilizza l’attenzione sull’economia dei consumi, tra le leve che tengono in piedi gli equilibri del mondo. Di fronte al dramma umano tendiamo, come è comprensibile, a dimenticare che dietro questa guerra c’è anche un enorme, gigantesco disastro ambientale,…

Qualche anno fa ho avuto l’occasione fortunata e rara di potermi avvicinare a una figura di donna impegnata che non conoscevo, di poterla scoprire e apprezzare, seppure attraverso le parole di chi l’aveva studiata, conosciuta, apprezzata a sua volta. Bianca Guidetti Serra era avvocato, politica, resistente, una donna da ascoltare, da leggere e al cui esempio rifarsi molto anche oggi. L’attualità straordinaria del pensiero di questa donna, delle sue parole, è stato l’elemento che più mi ha colpita, che mi ha permesso di percepirla come donna di oggi, nonostante fosse estremamente novecentesca, una figura attenta e profondamente coinvolta nella società. Una donna che non voglio dimenticare, ma anzi spero di poter continuare a inseguire nei miei percorsi. Scopro con immenso piacere che Bianca Guidetti Serra è stata ufficialmente dichiarata “Giusta dell’Umanità” con questa motivazione: “per il suo impegno contro le leggi razziali e le modalità con cui ha maturato la…