«Chi siete?»
«Nave scuola Amerigo Vespucci, Marina Militare Italiana»
«Siete la più bella nave del mondo».

Così, narrano la cronaca e la leggenda mescolate ormai insieme, disse via radio la USS Independence navigando nel Mediterraneo nel 1962 e incrociando la Nave Scuola Amerigo Vespucci.

Io l’ho incrociata oggi, davanti alla mia città. Grazie a un punto stampa a bordo ho avuto il privilegio raro di salire su una lancia dal molo dove sono cresciuta e attraversare lo spazio di mare che separava Imperia dalla grande e maestosa nave, ferma in rada. Nave Scuola Vespucci, o meglio, un dettaglio della sua sterminata alberatura, è lo sfondo del mio desktop dalla Barcolana di Trieste del 2018. Era il cinquantennale della manifestazione e per l’occasione attraccò la Vespucci nel magnifico porto di Trieste e nei cieli le Frecce Tricolori accesero la festa e l’orgoglio di un sacco di gente che viveva il mare con passione.

Ecco, credo che questa immagine possa esprimere bene le emozioni dell’esperienza di oggi: il trasferimento a bordo di una lancia che fendeva onde di un blu estivo, l’arrivo nei pressi del veliero, maestoso e lucente davanti al golfo inconfondibile di Imperia, con i suoi porti e moli, i suoi campanili, palazzi e grattacielo (sob!), la corona di colline dietro, la caciara di noi giornalisti, come ragazzini in gita. Ci si sente ogni volta microscopici in mezzo al mare, e nei confronti di una nave di tale grandiosità e bellezza. La Vespucci è l’ammiraglia della Marina Militare Italiana, nave scuola perché prima esperienza a bordo per i cadetti usciti dall’accademia che inaugurano ogni anno la campagna estiva della nave.

Benvenuti a bordo, ci hanno salutati dall’equipaggio mentre, un po’ provati dai trasferimenti e scalette galleggianti, mettevamo i piedi sul ponte. Un ponte enorme, dove brillavano gli ottoni e trovavano posto le cime, ordinate secondo logiche che io, profana, non capirò mai, ma che non smettono ogni volta di affascinarmi profondamente. Alzare gli occhi su, agli alberi, faceva sentire dentro un film di pirati, o sul galeone delle avventure di Peter Pan, ma ovunque si intravedevano i segni della Marina Militare Italiana: i fregi con il veliero, le bandiere, sventolanti a prua esattamente verso la Galeazza, le targhe in ottone, la campana e ogni dettaglio, maniglia, legno, fino all’enorme sala timone, poderoso, e al motto da non scordare mai: “Non chi comincia ma quel che persevera”. Una lezione di vita ogni volta che la leggo.

Accolti a bordo, il Comandante ci ha ricordato di essere su una signora del mare di 91 anni, portati in modo eccelso anche grazie al lavoro che l’equipaggio – in questo momento composto da 294 persone – svolge ogni giorno e specialmente durante l’inverno, quando la nave è in manutenzione. Come ci si sente a essere il comandante della nave più bella del mondo? «È un privilegio e un orgoglio – ha risposto lui – che siamo la nave più bella mondo non lo diciamo noi, ce lo disse una portaerei americana e ci piace l’idea di fregiarci di questa etichetta, però sarebbe forse poco gentile dirselo da soli. Forsse anche avete voi avrete l’impressione vedendo questa nave che è bella esteticamente ma anche estremamente funzionale in tutte le apparecchiature: di questo siamo estremamente orgogliosi sia io che il mio equipaggio di altre 263 persone che cura meticolosamente la manutenzione durante l’inverno».

E poi arriva la bella stagione e la Vespucci riparte per le sue campagne estive, come quella che la porta a Imperia il 3, 4 e 5 giugno 2022. Dopo queste date riprenderà la sua rotta, salutando i porti di tante città italiane e non solo, e portando in alto l’onore del tricolore e dell’antica storia marinara d’Italia. Un paese che, con i suoi oltre ottomila chilometri di costa, al mare deve tantissimo.

Amerigo Vespucci e Frecce Tricolori: il ritorno alla festa

Oggi a bordo era una festa. Lo era perché a breve sarebbero arrivati i primi visitatori – solo cinquecento nei tre giorni in cui la nave sosterà davanti alle acque di Imperia  – dopo due anni di stop che hanno bloccato tutto il mondo, attività della Vespucci incluse. «È un piacere incontrare i vostri concittadini»  sono state le parole del Comandante dopo i due anni di sospensione delle regolari attività.

Sarà un’opportunità bellissima per tutti quelli che il 4 e 5 giugno saranno a Imperia o passeranno di lì: per la prima volta, in contemporanea, due eccellenze italiane saranno insieme, la Vespucci e la PAN, la Pattuglia Acrobatica Nazionale. Il Comandante del sedicesimo stormo ricordava l’esibizione delle Frecce Tricolori nel 2012 a Imperia: dieci anni fa. «Ritornare qui è una grande emozione – ha detto alla stampa – mi ricordo il 2012 perché in quell’occasione ero pilota ed ero appena arrivato in formazione, vedere il calore della gente fu emozionante. Quest’anno avremo un’occasione particolare qui a Imperia».

Un’occasione unica, come ha ricordato anche il sindaco, perché sia le frecce tricolori sia la Vespucci sono già state qui, ma mai insieme nello stesso specchio acqueo. Anche il sindaco non ha mancato di sottolineare il valore simbolico di un evento che sa di ripresa e incontro dopo anni complicati, e ha naturalmente ringraziato l’equipaggio per essersi messo a disposizione della città, accogliendo i cinquecento fortunati. E i giornalisti, aggiungo io.

«Ci sono state occasioni in cui c’è stato un sorvolo della pattuglia acrobatica in posti dove eravamo ormeggiati o alla fonda – ha raccontato infine il Comandante della Vespucci – l’ultima è stata l’inaugurazione del nuovo Ponte Morandi a Genova. Però un’attività di questo tipo, studiata a tavolino e cercata dai due comandati in sinergia, è una cosa nuova e siamo contenti di poterla mettere in atto qui a Imperia».

Un progetto di ricerca per la salute del mare

Da qualche anno ormai mi occupo anche di uffici stampa legati a progetti ambientali. Il primo progetto, al quale sono affezionata, è Sea-ty, che sta per chiudersi a Santo Stefano al Mare dopo un anno e oltre di attività a 40 metri sott’acqua, nel blu della Secca di Santo Stefano a togliere reti fantasma incagliate, e tra la Posidonia spiaggiata, i ricercatori, la scuola e i semplici curiosi. Il secondo è SPlasH&Co, la prosecuzione di un progetto Interreg-Marittimo tra Genova, Olbia e Tolone, grazie al quale sarà studiata non solo la quantità di plastica presente nelle colonne d’acqua, ma anche la quantità di rifiuti post-pandemia, quindi mascherine e guanti.

Ecco perché ho sviluppato ormai una certa sensibilità ai problemi ambientali, in particolare quelli che hanno a che fare col mare, la grande risorsa blu che tutti ci riguarda, grazie a cui respiriamo e viviamo, anche se abitiamo a Torino o Milano. Ed ecco perché mi fa particolare piacere dare spazio al progetto in cui è coinvolta la Vespucci.

Inaugurando la sua campagna estiva 2022, la nave ha siglato un accordo di collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità. Si chiama Sea care e ha a che fare con i rischi per la salute umana correlati all’ambiente e al clima. Per tre anni Nave Vespucci, insieme ad altre unità navali della Marina, raccoglierà dati sullo stato di salute del mare navigando in acque territoriali e internazionali. Si tratta, come leggo sul sito dell’ISS, di un progetto importante non solo per il tema ma per l’approccio metodologico, che sarà uniforme per tutta la durata, permettendo così di «superare i limiti delle attuali analisi sito-specifiche sull’inquinamento marino, spesso condotte con metodi disomogenei, e restituire un quadro complessivo della contaminazione dei nostri mari e di come tutti ciò impatta sulla salute umana e sui cambiamenti climatici».

A bordo, mi ha spiegato il Comandante, ci saranno ricercatori che preleveranno campioni di acqua marina durante i percorsi estivi e li analizzeranno poi per mappare lo stato di salute dei mari, un aspetto «che sta molto a cuore alla Vespucci e alla Marina Militare nel suo complesso», ha concluso. Le attività di campionamento e laboratorio partiranno proprio a giugno 2022 sulla Vespucci, nave che, mi fa piacere ricordarlo, è stata insignita dall’Unesco del vessillo di “UN Decade of Ocean Science for Sustainable Development”.

Autore

Sono una giornalista, mi occupo di uffici stampa per la cultura e l'ambiente, di comunicazione e social media. Ho un dottorato in semiotica: va da sé che ho una spiccata curiosità per tutto ciò che ha a che fare con i testi e i loro meccanismi. Amo il mare, leggo tantissimo e adoro scrivere: A contrainte è il mio sito, ci trovate recensioni di libri e racconti di quel che mi circonda!