Nonostante

Tanti interessi diversi, la frammentarietà, l’incertezza, la precarietà

La storia

Alessandra è la creatrice del sito Turismo Letterario, sembrerebbe quindi normale pensare che tra le sue passioni ci siano la letteratura, i libri, la lettura, e naturalmente i viaggi. Conoscendola un po’ meglio, però, si scopre che il ventaglio dei suoi interessi è ben più largo e include, per esempio, un orizzonte lontano come quello del Giappone, ma anche un linguaggio diverso da quello scritto, quello cioè dei fumetti. Tutt’intorno, mille esperienze e percorsi, talvolta interrotti, talvolta semplicemente aggiustati, come una rotta da definire e ridefinire durante il viaggio stesso. Ho conosciuto Alessandra, come a volte accade oggi – nell’era digitale – online. Va da sé che i primi scambi di storie tra me e lei siano avvenuti attraverso le parole scritte, che portavano echi di spostamenti, scuse per il tempo non rispettato, e al contempo precisione, cura, attesa e correttezza. In sostanza, la linfa dell’editoria, guarda caso il mondo a cui Alessandra si sta, con fatica, affacciando. Nel tempo libero resta la passione per i libri e i viaggi, un fil rouge che da tanto, o forse da sempre, la accompagna nel percorso. Dunque quando, se non ad agosto, mese di vacanze, raccontarvi questa storia di nonostante?

Viaggiare: ricalcolare percorsi

«Ma non abbia paura di rompere le cose, sa? Nella vita, anche le cose migliori, quelle che sembrano andare sempre per il verso giusto, sono giuste perché qualcuno le aggiusta, continuamente. E non si potrebbe aggiustare nulla, nella vita, se prima non si fosse rotto. Lo sa? Io gli aquiloni li faccio così: con le cose rotte. E poi li faccio volare. Se non si rompesse mai nulla, non avremmo gli alberi, le farfalle, i pulcini e nemmeno…»
«E nemmeno…» disse Libero rapito. «E nemmeno le rotte. Quelle delle navi…» scherzò Lena. «Un vero peccato, no? Non navigare mai solo perché si ha paura delle rotte…»

Dublino – Joyce statua Earl Street North

Questa citazione arriva da La locanda dell’ultima solitudine di Alessandro Barbaglia, ed è quel che mi è subito saltato in mente quando, chiacchierando al telefono con Alessandra durante una giornata estiva di vento dopo la pioggia, il sole diagonale dalla finestra e il verde abbagliante delle foglie di ulivo a farmi compagnia tra una cicala e l’altra, abbiamo centrato il focus del nostro discorso. Tante storie, tanti rivoli diversi in un percorso che è però unico, solido, e ricchissimo, come se quegli affluenti, seppure differenti e a volte lontanissimi per natura, avessero portato ciascuno un elemento in più. Nonostante tutte queste strade, quella su cui la mia interlocutrice è in cammino ora è una, molto vasta ma piuttosto uniforme. È la strada dell’editoria, un settore che, tuttavia, non è quasi mai sinonimo di impiego sicuro, di retribuzione certa. Ecco apparire così un altro nonostante, che mette in guardia sulla presenza di una strada stabile, una rotta disegnata.

Kyoto, tempio Kiyomizudera

Qui arriva il gioco di parole in forma di dialogo di Alessandro Barbaglia, perché la strada di Alessandra (quanti Alessandri, qua dentro!) è un po’ così, sfida le rotte, rotte come cose che si interrompono senza apparentemente portare a nulla, rotte che sembrano dritte ma sono invece l’esito di un ricalcolo pressoché perenne, rotte mai giuste, da sistemare proprio perché se fossero nate già lineari, non sarebbero così ricche, così uniche.

Nel giro di mezz’ora, quando ci siamo conosciute, Alessandra ha buttato sul tavolo mille cose bellissime che fanno parte di lei, e che, all’inizio, faticavo a inserire nel puzzle che la vede, ora, uscire da un master in editoria e lavorare in quel campo. Era al contempo la mente ideatrice dietro un sito per il quale scrivo recensioni, ma aveva anche studiato giapponese, e disegnato fumetti. Logico che la prima domanda per districare i fili della maglia fosse esattamente questa: come riesci a far stare insieme questo universo di cose diversissime tra loro?

Firenze

«È un po’ come nei viaggi, no?» mi ha risposto lei, incerta se riuscire o meno a essere chiara e lineare nel suo racconto perché, come ha ricordato «anche nella vita è tutto un po’ caotico, con percorsi pieni di deviazioni e con il ricalcolo costante». Devia e ricalcola, oggi però siamo qui, con una piccola-grande cosa stabile in mano, che è proprio lui, il sito Turismo Letterario, nato da una passione, strutturato come un progetto, realizzato per diventare un compagno di viaggio, passo passo, dietro tutte le esperienze, tutti i paesi visitati e i linguaggi scoperti. «In effetti – ci pensa un po’ lei – Turismo Letterario è l’unica cosa stabile, una presenza costante, quasi una sorta di compagno di vita. Anche se si è concretizzato in modo più pratico nel 2013. In realtà la filosofia del viaggio letterario nei luoghi degli scrittori e dei libri risale a molto tempo prima, non ricordo nemmeno quando. Insomma, è sempre difficile fare una summa delle cose che ti capitano!».

Un paio di indizi, però, li ritrovo facilmente: Alessandra è una lettrice, lo era da piccola, quando viaggiava con la fantasia, ha continuato a esserlo da grande, quando ha scoperto la letteratura inglese al liceo e si è dedicata ai grandi romanzi tra Ottocento e Novecento, ovvero Jane Austen, le sorelle Brontë, ma anche Oscar Wilde, James Joyce. «Poi ho iniziato a viaggiare all’estero per motivi di studio – mi dice – sono stata in Irlanda, un paese che trasuda letteratura: in ogni strada ci sono richiami a scrittori, statue, case museo ispirate ai libri. Forse l’idea del turismo letterario è iniziata lì».

Venezia

Di viaggio in viaggio, perché non allargare l’orizzonte? Se all’università, per la laurea triennale, Alessandra ha scelto inglese e giapponese, alla magistrale ha deciso di dedicarsi al giapponese, trasferendosi da Firenze e Venezia (ancora una volta, due città letterarie). A Venezia c’è stato Corto Maltese, «come dimenticarlo!» mi dice lei, e il collegamento ci porta al mondo del fumetto, alle fondamentali letture di Topolino fatte da bambina (come darle torto?) e poi ai fumetti giapponesi, come da figlia degli anni Ottanta che si rispetti. Durante la laurea triennale, infatti, Alessandra ha anche seguito un corso di fumetto da cui è scaturito un collettivo di fumettisti indipendenti: «andavamo in giro per fiere, come Lucca Comics o Napoli Comicon con le nostre produzioni. È stato divertente, per la prima volta abbiamo creato un prodotto editoriale: si impaginava, si stampava, si cercava la carta adatta, la rilegatura. È stato davvero utile e importante».

Tokyo by night – quartiere Shimokitazawa

E poi, tra una laurea e un fumetto, è arrivato lui: il Giappone. «Ci sono stata due volte, sei mesi a Kyoto e altri sei a Tokyo – prosegue – è stata un’esperienza molto importante. Innanzitutto perché ho capito che non volevo più continuare: fare un dottorato e tornare a vivere in Giappone è una scelta di vita che prevede tu debba passare diversi anni là. È un paese difficile, e per tante ragioni non me la sono sentita. Quindi se vogliamo è stata un’esperienza negativa, perché ho deciso di non continuare, ma anche positiva, perché quando sono tornata ho realizzato in concreto Turismo Letterario, per il quale in Giappone avevo trovato nuove idee e stimoli».

Brughiera delle sorelle Bronte, nei dintorni di Haworth

E così, tornata in Italia, Alessandra ha approfittato del ritrovato tempo libero per costruire il sito: «a volte sembra di non fare niente – sorride – invece quello che sembra ozio poi tempo vuoto non è». Intanto, si è data da fare con il Servizio Civile niente meno che alla Biblioteca Nazionale di Firenze, luogo che, conferma, è stato fondamentale per accedere a un patrimonio sconfinato di libri e raccogliere titoli e materiale per Turismo Letterario. Tra le esperienze successive, l’ufficio cultura e turismo della sua città, e poi Dublino, ancora una volta in viaggio, per mettersi al servizio di… un tour operator!

Sembrerebbe che, rotta dopo rotta, il timone sia stato mantenuto però a dritta, sui temi che stanno a cuore ad Alessandra, ovvero viaggi e storie. «L’incentivo a questa esperienza è stato il fresco estivo di Dublino – mi prende in giro lei – e poi l’occasione per scoprire la città e l’Irlanda: nel weekend andavo in giro per itinerari, e lavoravo a pochi passi dalla Biblioteca Nazionale, anche lì. È stata un’esperienza divertente e utile, pensa che ho ancora materiale raccolto da lavorare!».

Firenze, Biblioteca Nazionale – Libri antichi e miscellanee sezione inglese

Firenze, Venezia, il Giappone, l’Irlanda, e un sacco di esperienze che, viste oggi, sono non solo belle e formative, ma utili. Utili a cosa? E poi, dopo tutto questo errare, come ci è finita questa trentenne giramondo a Milano? Ecco che, rotta dopo rotta, la strada inizia a prendere una piega precisa, esperienza dopo esperienza l’itinerario porta a una scoperta, tra libri, creazioni e passioni: il mondo dell’editoria.

«In realtà ho sempre voluto lavorare con i libri – risaliamo insieme alle origini di questa fascinazione, ora diventata realtà – era un interesse nato soprattutto in ambito bibliotecario, tanto che, finito l’ennesimo tirocinio, ho aperto una piccola casa editrice perché volevo iniziare a fare libri, cose piccoline a livello locale. Avevo iniziato un po’ con il pretesto di imparare a creare un libro, quindi impaginare, fare esercizi di correzione bozze. Il tutto da autodidatta, con conoscenze acquisite dai libri». C’era però, a Milano, un master in editoria particolarmente interessante, un’idea rimasta a frullare nella mente e che, dopo l’esperienza irlandese, Alessandra ha messo in pratica.

Giappone, Momiji – Aceri rossi

Nonostante tutto, quindi, si riparte ancora una volta: «mi sono detta no, basta, bisogna che faccia qualcosa che mi piace davvero – mi spiega – e quindi ho fatto il test di ingresso, mi hanno presa e così dall’anno scorso è iniziata la mia vita milanese. Cinque mesi intensi di lezione, ma molto proficui, e poi il lavoro, che mi ha portata in uno studio editoriale legato al turismo, con alcune incursioni in altri ambiti della varia, della scolastica, e nel mondo degli illustrati per ragazzi. È stata un’occasione per fare un po’ di cucina editoriale: bozze, editing, impaginazione, e ho avuto anche la fortuna di scrivere qualcosa». E se l’ambiente è legato ai viaggi, gioco facile, arriva la scoperta di nuove destinazioni, nuove nozioni utili per interessarsi a scrittori e luoghi letterari. Nonostante le mille rotte, tutto ritorna, me lo conferma anche la stessa protagonista di questa storia

Dai libri, ai libri, passando all’incirca per il mondo: verrebbe quasi da fare ironia ragionando su come tutte le strade intraprese da Alessandra si siano sommate portando a un’unica direzione. «Siamo viaggiatori, non ci fermiamo mai – mi sorprende lei – questa è una filosofia che si applica anche alla vita». Ma io, che sono meno filosofa in questa circostanza, le chiedo subito di rimando se questa visione delle cose ci sia sempre stata o sia arrivata solo con il tempo, nonostante le varie strade provate, nonostante gli abbandoni, i tentativi, le città e le esperienze diverse.

Dublino – Statua Wilde Merrion Square

«Credo sia sempre stata una mia filosofia, ma in modo inconscio e mai consapevole. Forse con il tempo ci si guarda indietro e si prende consapevolezza, ma nel momento in cui stai vivendo e ti affacci alla vita post universitaria non te ne rendi conto, è un periodo spesso buio, perdi l’equilibrio, provi strade e ritorni indietro per percorsi anche scoscesi e sconnessi». Finché poi un giorno ci si guarda indietro, intravedendo un percorso coerente. «Sai qual è l’altra faccia della medaglia? – mi ricorda la mia intervistata – che quando fai tante cose rischi di perderti, non ne approfondisci nemmeno una e ti resta una conoscenza superficiale». Forse è giusto così: lavorare in editoria significa anche mantenere vispa la curiosità, accedere sempre a conoscenze nuove e, di conseguenza, non specializzarsi in nulla.

Tokyo by night

Nonostante questa formazione varia, dove convergono un sacco di visioni, di esperienze e di passioni, mi domando se ci siano mai stati momenti in cui la mia intervistata si è sentita spaesata, senza sapere quale strada imboccare, dove girarsi a cercare un nuovo percorso. Rivolgo a lei il mio dubbio, già intuendo una risposta che per certi versi mi è familiare. «Sì, è un pensiero quotidiano – mi risponde infatti lei – l’editoria è un settore dove si è molto precari, è un camminare perenne sul filo del rasoio, sei completamente instabile dal punto di vista economico e diventare indipendente è difficilissimo. Quindi ti chiedi: ma se avessi rinunciato a tutto questo, magari scegliendo una vita tranquilla? Penso soprattutto al futuro, perché finché sei giovane hai il sostegno economico della famiglia e ce la fai».

Piazza Gae Aulenti

Questa è l’impasse che apre la strada al nonostante che ho intravisto nella storia di Alessandra: nonostante tutto – le difficoltà, la mancata specializzazione, il cambio di rotta in corsa – continuare a credere nella propria passione, inseguirla, nel senso più concreto e meno metaforico: città dopo città, difficoltà che inseguono nuove instabilità. «È così – mi conferma lei – ti fai tante domande ma in fondo non ti penti di quello che hai scelto, e continui ad andare avanti. Una risposta, una soluzione, non c’è. Solo, non ti fermi, devi continuare a credere nelle cose anche se non vedi così avanti ed è tutto nebuloso».

«Ma tu come la affronti questa miopia?» ribatto io. «Cerco di puntare sul quel che mi piace fare – è la risposta di Alessandra – bisogna progettare, selezionare le cose su cui fare leva, e concentrarsi su quelle, è diverso dall’inizio, dopo l’università: ora bisogna giocarsi le carte che si hanno, e magari darsi dei tempi, “entro tot devo riuscire”, se non ci riesci, devi ricalcolare il percorso».

Ancora, un ricalcolo perenne, l’attenzione mai sopita, il fiuto in caccia di una strada buona, della strada, quella fatta delle tante mattonelle che hanno portato Alessandra fino a qui, a Milano, il cuore dell’editoria italiana dove intende restare per il suo lavoro e, perché no, per dedicarsi con più concentrazione al progetto di Turismo Letterario, con nuove iniziative che portino il sito e le sue ricerche e proposte tra le strade del mondo, insieme ai lettori.

Postilla

Era un anno fa: capitavo spesso su Turismo Letterario nelle mie navigazioni per le rotte – termine affatto casuale – del web, finché un giorno, uno di quei giorni di ozio apparentemente vuoti e inutili, ho deciso di contattare la mail della web master. Il motivo non è ben chiaro nemmeno ora: collaborazioni, affinità, ricerca, anche quella. Ebbene, nel giro di 12 mesi siamo qui, all’intervista a una persona che mail dopo mail ho conosciuto e scoperto, e anche incontrato, tra le valanghe di libri del Salone torinese e la constatazione, da omonime, che con un nome e cognome di ben 19 lettere, per forza di cose dovevamo finire per imparare precocemente a scrivere: c’erano troppe lettere da ricopiare e disegnare. Le mie incursioni girovago-letterarie sul sito di Alessandra le trovate qui. Ah, perché nel frattempo ecco cos’è successo: che io scrivo cose che Alessandra sistema, corregge, impagina e pubblica sul suo sito, in un palleggio di mail professionale da fare invidia a una casa editrice. Perché alla fine, rotta dopo rotta, tutto quello che abbiamo rincorso da brave omonime con le tasche piene di lettere da spargere per il mondo da qualche parte ha preso forma. Qui, per esempio, dove forse posso azzardare a riconoscere come lo stesso errare di rotta in rotta, aggiustando costantemente il percorso, non sia in fondo che lo stesso atteggiamento del lettore, un perenne interpretare correggendo l’aspettativa, lasciandosi sorprendere, rimettendosi in marcia e anche divertendosi. Aggiustando sempre il tiro, e gustandosi il viaggio. Lo spiega benissimo Umberto Eco in Sei passeggiate nei boschi narrativi. E così si chiude il cerchio: di viaggi, di libri, di percorsi ricchi tutti da scoprire e da vivere. Nonostante tutto!

Autore

Sono una giornalista, mi occupo di uffici stampa per la cultura e l'ambiente, di comunicazione e social media. Ho un dottorato in semiotica: va da sé che ho una spiccata curiosità per tutto ciò che ha a che fare con i testi e i loro meccanismi. Amo il mare, leggo tantissimo e adoro scrivere: A contrainte è il mio sito, ci trovate recensioni di libri e racconti di quel che mi circonda!