A guardarla così, nella sua campagna, mentre bruca e ti osserva, ti studia, percepisce i tuoi odori e movimenti, diresti che ti sta sorridendo, curiosa come un bambino non timido ma di quelli che stanno sulle proprie prima di lasciarti tentare un’amicizia. A dire il vero non so se nel mondo animale esistano sorrisi e amicizie, ma mi piace pensare che il mio incontro con Margherita sia stato questo: uno scambio di sorrisi, e la nascita di un’amicizia che è tanto vera e dolce quanto bruciava il sole di luglio all’ingresso del Parco del Ciapa’ a Cervo una mattina di luglio.

È lì che si trova l’Asineria del Ciapa’, la casa di Margherita, l’asinella di cui leggevo da tanto e che finalmente, all’inizio di luglio, ho conosciuto dal vivo. Neanche a dirlo, la sua storia è straordinaria e merita un racconto. A portare Margherita a Cervo, tra le macchie di ulivi sul mare e il limitare del parco naturale del Ciapa’, con i suoi pini marittimi, è stata Bianca, maestra in pensione della scuola dell’infanzia. Il caso vuole che Bianca sia di Torino, anche se ha eletto Cervo luogo del cuore dove vivere. Come darle torto? Insomma che dopo 40 anni di scuola, è arrivata per Bianca la soglia della pensione, e ha portato non un regalo comune – un gioiello, una vacanza, un quadro. No, ha portato Margherita, il regalo di pensione delle colleghe che, complice la passione di Bianca per gli asinelli e l’amore per la natura, si è trasformato in una nuova amicizia e in nuovi progetti didattici.

L’Asineria del Ciapa’ nasce insieme a Margherita, ed è gestita da Bianca e dal marito. Un sentiero si intrufola tra le campagne e, passo dopo passo raccontando la storia – fa parte del sentiero Liguria, via storica di cammini – conduce a casa di Margherita, una piccola campagna con la stalla, le balle di fieno, l’immancabile tavolata campestre con sedie. Perché ogni volta, da Margherita, è un po’ una festa, si tratti di scuole in visita, di pomeriggi con i piccoli o anche di occasioni tra amici. È questa, io credo, una delle cose più genuine che contraddistingue l’avventura con questa asinella, e che rende speciale ogni visita.

A luglio il sole del mattino bruciava già sulle spalle, ma a fianco al verde intenso, color d’estate degli ulivi c’era un turchese sereno del mare, giù in fondo, qualche macchia di buganville e, sopra tutto quanto, una pace assoluta fatta di frinire di cicale, cinguettii e silenzio. Anche Margherita è un tipina silenziosa: arrivate a casa sua, vicino alla stalla, ci ho messo qualche attimo a notarla mentre pacifica e un po’ curiosa brucava o cercava residui di fieno a terra, le balle nuove arrivate sull’Ape e appena sistemate nella sua stalla. E poi Bianca mi ha lasciato qualche secondo sola, e la bestiolona, come la chiama lei, mi ha notato, mi ha fiutato e ha iniziato ad avvicinarsi piano piano, con quel muso dolcissimo che ha. Che devo fare? Mi sono detta, la testolina a pochi centimetri dalla pancia, tanto da poterle fare bellissime foto. Nulla: Margherita vuole solo odorarti, conoscerti.

Che è poi quel che fa con tutti i bambini che la vanno a trovare: una sequenza di gesti che parte dalla conoscenza, il muso curioso di Margherita che si avvicina, le narici che raccolgono, ispezionano e catalogano. Poi è il momento della conduzione, e siccome anche io sono stata coinvolta da Bianca nel percorso alla scoperta di Margherita e del suo mondo, dopo aver avvicinato le mani al suo muso l’ho condotta a spasso, lei docilissima, tirava solo quando c’era un ciuffo di fieno per terra o qualcosa da mangiare. Per premiarla, poi, è stato il momento delle coccole, e di una carota che ha letteralmente aspirato dalle mani, ghiottissima. E poi la quarta c, quella di cura (prima della cavalcata, che per ovvie ragioni di altezza e peso fanno solo i bimbi piccoli): ho spazzolato il pelo morbidissimo di Margherita, e Bianca mi ha permesso di appoggiarmi al suo torace, caldo ma pulito, mobile come il respiro calmo di questa asinella fortunata.

Fortunata perché, raccontandomi la sua storia, la proprietaria mi ha spiegato di averla scelta a istinto, per empatia, senza nemmeno accorgersi che Margherita ha un’orecchia spezzata, esito di botte ricevute da chi la teneva prima. Certo è che ora, nella sua attuale casa, è l’asinella più felice del mondo, trattata come una reginetta con la sua super stalla decorata con i disegni dei bimbi che la passano a conoscere e con tanti dei progetti che Bianca e la sua associazione, affiliata Endas, propone. Non c’è solo l’intento, infatti, di far conoscere un animale a bimbi che spesso non hanno mai vissuto la vita di campagna, ma quello di inserire tutta l’attività in un discorso che abbracci empatia, emotività ed ecologia. Bianca collabora infatti, tra le tante realtà, anche con Studiolambiente, con cui gestisce laboratori di creatività con materiali poveri, proponendo di fatto attività con Margherita e insieme di educazione ambientale. Del resto, immersa com’è nel territorio, una zona lussureggiante e meravigliosa del Ponente ligure, l’Asineria non potrebbe non raccontare il territorio, incoraggiandone così la tutela e la salvaguardia. Ci sono quindi Margherita, la sua conoscenza e, insieme ai suoi ritmi lenti, anche un ritorno a un turismo più attento al territorio, ai suoi cicli stagionali, al suo respiro. È come immergersi in un’atmosfera insieme antica – un tempo l’olivicoltura sulle alture di Cervo, come in tutto il Ponente, vedeva protagonisti gli asinelli – e innovativa, proposta da chi ha il coraggio di strappare la cortina di frenesia contemporanea per tornare a innamorarsi della natura, riscoprire come è facile e bello ascoltarla.

Non stupirà quindi scoprire che Bianca offre ai bimbi e alle scuole anche una merenda tutta ligure: via le merendine, all’Asineria si fa i golosi con pane di Triora e olio d’oliva dei produttori locali, una goduria per intenditori, che però conquista subito tutti, grandi e piccoli. E così, nel piccolo il bello, nel semplice il prezioso: l’Asineria del Ciapa’ è l’oasi calma in cui ritrovare passi lenti e consapevoli, in cui farsi emozionare dall’empatia che una bestiolona docile, golosa e curiosa come Margherita sa comunicare. E poi è anche un’asinella lettrice, perché in un borgo meraviglioso come Cervo, già Città che legge e sede di importanti appuntamenti letterari, Margherita è diventata la mascotte di una bibl-io Margherita, una biblioteca itinerante che mescola l’onodidattica e l’onoterapia al gusto per la lettura e al rispetto dell’ambiente, con una selezione di una cinquantina di libri dedicati a temi che ruotano intorno al rispetto per sé e gli altri, e alla valorizzazione di un ambiente con il quale tornare a integrarsi senza prevaricazioni, ma in reciproco ascolto.

In fondo, Margherita è solo una pacifica asinella che bruca il suo prato, ma quanta infinita dolcezza, e quante nuove possibilità, antichissime e eppure dimenticate, porta dentro quei suoi occhietti così profondi e simpatici? Fossi in voi, io andrei a conoscerla: trovate tutte le info qui!

Autore

Sono una giornalista, mi occupo di uffici stampa per la cultura e l'ambiente, di comunicazione e social media. Ho un dottorato in semiotica: va da sé che ho una spiccata curiosità per tutto ciò che ha a che fare con i testi e i loro meccanismi. Amo il mare, leggo tantissimo e adoro scrivere: A contrainte è il mio sito, ci trovate recensioni di libri e racconti di quel che mi circonda!