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Alessandra Chiappori

Sono una giornalista, mi occupo di uffici stampa per la cultura e l'ambiente, di comunicazione e social media. Ho un dottorato in semiotica: va da sé che ho una spiccata curiosità per tutto ciò che ha a che fare con i testi e i loro meccanismi. Amo il mare, leggo tantissimo e adoro scrivere: A contrainte è il mio sito, ci trovate recensioni di libri e racconti di quel che mi circonda!

All’improvviso è arrivata una notizia terribile, inaspettata. È arrivata via mail, dal Teatro Stabile di Torino: “si è spento ieri sera, all’età di 66 anni, Eugenio Allegri”. Incredula corro con la memoria a quando Eugenio Allegri mi ha parlato al telefono. L’avevo intervistato in occasione del Mistero Buffo di Fo ripreso da Matthias Martelli. Ecco, ecco che infatti la mail dello Stabile ne parla: “Nato a Collegno e diplomato nel 1979 alla Scuola Galante Garrone di Bologna, Eugenio Allegri è stato attore e regista di riconosciuto talento, lavorando, fra gli altri, con Leo De Berardinis, Dario Fo, Gabriele Vacis, Vittorio Franceschi e Leo Muscato. Il suo volto e la sua voce sono indissolubilmente legati a Novecento di Alessandro Baricco, che ha portato in scena per oltre vent’anni sui palcoscenici italiani ed europei. Nel 2009 aveva riaperto il Teatro Carignano appena restaurato come protagonista dello Zio Vanja di Anton Cechov, diretto da Gabriele…

25 marzo 2022: il primo sciopero per il clima del 2022 torna a riempire le piazze. Fridays For Future non si è mai esaurito, anzi. Se ne parla poco: sono giorni in cui la notiziabilità è tutta per la guerra in Ucraina, come è giusto che sia. Ma è anche vero che proprio la guerra accende ulteriormente riflettori già caldi sulla crisi energetica – e dunque ambientale – dentro la quale viviamo, o meglio dentro cui stiamo sprofondando. Da quando è iniziato il conflitto si è parlato di ritorno al carbone, di autonomia energetica italiana, un traguardo difficilissimo, specialmente in tempi brevi come quelli attuali. La guerra produce pericoli, anche ambientali, e fossilizza l’attenzione sull’economia dei consumi, tra le leve che tengono in piedi gli equilibri del mondo. Di fronte al dramma umano tendiamo, come è comprensibile, a dimenticare che dietro questa guerra c’è anche un enorme, gigantesco disastro ambientale,…

Qualche anno fa ho avuto l’occasione fortunata e rara di potermi avvicinare a una figura di donna impegnata che non conoscevo, di poterla scoprire e apprezzare, seppure attraverso le parole di chi l’aveva studiata, conosciuta, apprezzata a sua volta. Bianca Guidetti Serra era avvocato, politica, resistente, una donna da ascoltare, da leggere e al cui esempio rifarsi molto anche oggi. L’attualità straordinaria del pensiero di questa donna, delle sue parole, è stato l’elemento che più mi ha colpita, che mi ha permesso di percepirla come donna di oggi, nonostante fosse estremamente novecentesca, una figura attenta e profondamente coinvolta nella società. Una donna che non voglio dimenticare, ma anzi spero di poter continuare a inseguire nei miei percorsi. Scopro con immenso piacere che Bianca Guidetti Serra è stata ufficialmente dichiarata “Giusta dell’Umanità” con questa motivazione: “per il suo impegno contro le leggi razziali e le modalità con cui ha maturato la…

È il 2022, febbraio sta finendo ed è scoppiata la guerra. Non per metafora, non in un posto lontano da casa – l’Europa, per me – ma qui a due passi, un’invasione che semina angoscia tra le coscienze, orrore nelle immagini e la cui eco suona come un sinistro “terza guerra mondiale”. Non sono giorni facili, sono piuttosto collosi di angoscia per eventi che sembrano sfuggire al controllo razionale, al senso che potevamo esser certi di attribuire alla realtà. Lo sono per i racconti dei telegiornali che riattivano conoscenze scolastiche della geopolitica e fanno tremare. Catene causali, catene di auto in fuga, treni assaltati e i fucili, i missili, i messaggi, i morti. La disperazione, i confini, i pianti e l’incertezza che domina sovrana sull’est Europa e su tutti noi. Non lo so cos’è la guerra, non l’ho mai vissuta. Ipocritamente non penso con questa tonante paura nel petto all’Afghanistan,…

Calvino gate, qualcuno l’ha definito così, scherzandoci su con un po’ di ironia e un filo di amarezza. Il gioco metatestuale delle citazioni, si sa, di norma fa sorridere, ma quando si tratta del grande frullatore dei mezzi di comunicazione di massa – e la televisione, in aggiunta al riverbero social, questo è ancora oggi -, può generare fastidio. Il fatto è che si parla di Italo Calvino, e se ne parla nel contesto del Festival di Sanremo. Hai già letto tutti i miei articoli dedicati a Italo Calvino? Potrebbe sembrare ovvio se mi stessi riferendo alla promozione turistica di Sanremo, di un volto della città meno noto e più letterario, che io stessa promuovevo su Turismoletterario (qui il mio articolo sulla Sanremo di Italo Calvino) proprio in occasione del Festival della canzone italiana di qualche anno fa. La verità è che, pur trovandosi il Teatro Ariston a pochi passi…

Mi è capitato, di recente, di camminare ed essere folgorata da un pensiero: «Michele Serra lo scrive sempre nella sua biografia!». Stavo infatti meditando sul fatto, apparentemente straordinario, che dopo anni di lotte e delusioni oggi posso dire anche io che di lavoro scrivo, e mi pagano per farlo. Il fulcro del ragionamento è in realtà la presa di consapevolezza di una sconfitta: non scrivo per un giornale, non sono la firma di nessuna testata. E allo stesso tempo non sono una scrittrice, la mia firma non è associata a una produzione di narrativa. Ci ho provato, ci riproverò, ma ormai ho capito che questi mestieri non andranno a disegnare una carriera coerente e compatta. Perché io faccio parte di quel gruppo di millennial della prima ora – quelli nati negli anni ’80 – che hanno surfato l’onda del cambiamento enorme del digitale, lo hanno visto arrotolarsi prima che si…

Vero podcast o falsa intervista radiofonica? Chi può dirlo: siamo a Radio Fake! E poi, battute a parte, siamo in una fase storica in cui attraverso un programma sul desktop basta un click per raggiungere persone ovunque e chiacchierarci. Nasce così la mia collaborazione con il PDFF, il Piemonte Documenteur Film Fest, festival dedicato al mockumentary, per un progetto che si chiama Radio Fake, e che vuole esplorare e analizzare i temi del falso. E così eccomi a chiacchierare su Zoom con tanti personaggi diversi, in dialoghi che sono diventati poi dei podcast un po’ artigianali ma dai contenuti tutti da gustare in cuffia. Radio Fake è appena nata, ma vorrebbe diventare un luogo virtuale di conoscenza, di scambio, di confronto, perché no di crescita e formazione per tutti gli ascoltatori. Bufale e disinformazione popolano il discorso pubblico quotidiano e spesso non è facile distinguerle dalla verità tra milioni di…

Aspettavo questa data con grande curiosità: il 28 ottobre è uscito Viaggi d’autore. 35 ispirazioni in Europa sulle tracce di grandi artisti, un librone colorato e pieno di idee, foto e consigli di viaggio pubblicato da Touring Club Italiano e frutto di un progetto a cui ha collaborato la mia amica Alessandra, l’ideatrice di TurismoLetterario. Perché curiosa? Innanzitutto perché si tratta di un volume di grande formato, cartonato, illustrato e a colori, che esplora l’Italia e l’Europa inseguendo nomi noti di letteratura, arte, cinema, musica. Insomma, una mappatura di percorsi confezionati ad hoc per inseguire le mitologie segnate da letture e visioni che ci hanno particolarmente coinvolti. E poi perché… Beh, perché in questi 35 itinerari ce ne sono anche tre scritti da me! Due italiani, per la precisione, e uno nella vicina Francia. Luoghi che conoscevo, autori e artisti che amo e ho frequentato: ve li svelo? Mh… Ci…

Torno sul tema dell’isola per legarlo a qualche riflessione e lettura dedicata a Italo Calvino. Ho iniziato questo percorso nella tappa numero uno di un viaggio per l’arcipelago calviniano che è nato dalla suggestione visiva del progetto Atlante Calvino, di cui ha raccontato più volte il Corriere della sera. Nella precedente puntata – come direbbero in tv – mi ero soffermata su un racconto tratto da Gli amori difficili per indagare, con la scusa dell’isola del sud descritta, il rapporto dello scrittore con la realtà percepita e quella riportata sulla carta. Un tema cardine di tutta la poetica di Calvino, quello tra mondo scritto e mondo non scritto. A un certo punto di quel racconto, l’Avventura di un poeta, il protagonista veniva come soffocato, annebbiato da un groviglio oscuro di parole e parole, una sorta di foresta intricata che si ramificava come una cortina a impedirgli di descrivere la realtà…