Qualche anno fa ho avuto l’occasione fortunata e rara di potermi avvicinare a una figura di donna impegnata che non conoscevo, di poterla scoprire e apprezzare, seppure attraverso le parole di chi l’aveva studiata, conosciuta, apprezzata a sua volta. Bianca Guidetti Serra era avvocato, politica, resistente, una donna da ascoltare, da leggere e al cui esempio rifarsi molto anche oggi. L’attualità straordinaria del pensiero di questa donna, delle sue parole, è stato l’elemento che più mi ha colpita, che mi ha permesso di percepirla come donna di oggi, nonostante fosse estremamente novecentesca, una figura attenta e profondamente coinvolta nella società. Una donna che non voglio dimenticare, ma anzi spero di poter continuare a inseguire nei miei percorsi.

Scopro con immenso piacere che Bianca Guidetti Serra è stata ufficialmente dichiarata “Giusta dell’Umanità” con questa motivazione: “per il suo impegno contro le leggi razziali e le modalità con cui ha maturato la sua consapevolezza antifascista, battendosi contro la legislazione discriminatoria e l’opinione pubblica promossa dal regime e in favore dell’uguaglianza fra tutti gli esseri umani”. Una cerimonia per questo importante riconoscimento si svolgerà proprio l’8 marzo 2022 nel Giardino dei Giusti di Nichelino, dove a Guidetti Serra sarà dedicato un albero.

In occasione del centenario della nascita di Bianca Guidetti Serra, per il quale fu istituito un Comitato Nazionale promotore di un fitto calendario di iniziative, e grazie all’assist fornitomi dal Centro Gobetti di Torino, ho potuto intervistare Maria Chiara Acciarini, che del Comitato è stata la presidente. L’intervista è uscita il 25 giugno 2019 sul giornale online per il quale lavoravo, che l’ha ora cancellata dal web. La riporto qui per intero così come fu pubblicata, con la sola correzione di una ripetizione, così che tutti possano scoprire di quale immensa figura di donna sto parlando.

Bianca Guidetti Serra: intervista all’on. Maria Chiara Acciarini, di Alessandra Chiappori [25 giugno 2019]

A lei sarà intitolata il prossimo 26 giugno la Biblioteca Civica Torino Centro: Bianca Guidetti Serra, figura esemplare del Novecento, donna della Resistenza, avvocato penalista tra le prime in Italia, nome di spicco del panorama torinese e nazionale (fu consigliere comunale a Torino e parlamentare), impegnata per tutta la vita, con costanza, nella difesa dei diritti. La cerimonia di intitolazione fa parte di un ricco calendario di iniziative per il centenario della nascita di Bianca Guidetti Serra, curate da un apposito Comitato Nazionale istituto nei mesi scorsi e presieduto dall’On. Maria Chiara Acciarini, e sarà preceduta da un ricordo presso la sala rossa di Palazzo Civico.

Nata nel 1919 e scomparsa nel 2014, la Guidetti Serra ha attraversato pressoché per intero la storia del Novecento. Una vita longeva, per una figura ricca, protagonista e testimone per molti versi emblematica di quasi un secolo della nostra storia. Il centenario dalla sua nascita coincide inoltre con un altro importante anniversario che ricorre nel 2019, la nascita di Primo Levi, personaggio alla quale Guidetti Serra fu legata in prima persona.

si impegna e lavora molto in quelle che allora erano le organizzazioni femminili, i gruppi di difesa della donna e per l’assistenza ai combattenti per la libertà

«Dovendo raccontare e spiegare la figura di Bianca Guidetti Serra oggi, magari a un ragazzo, terrei presenti prima di tutto le date – sono le parole dell’On Maria Chiara Acciarini – è una figura che ha attraversato il Novecento per quasi tutto il suo scorrere». Tre le tappe, i pilastri del percorso di vita e professionale di Guidetti Serra secondo la presidente del Comitato Nazionale. La strada si snoda a partire dal 1943, dall’8 settembre che dà il la al percorso resistenziale: «Bianca era molto giovane in quella data, eppure arriva allora la prima grande connotazione, da subito una scelta forte, decisa, da cui emerge un elemento importante. Infatti si impegna e lavora molto in quelle che allora erano le organizzazioni femminili, i gruppi di difesa della donna e per l’assistenza ai combattenti per la libertà».

Il coraggio e l’impegno connotano subito le azioni di una donna in prima linea sul terreno della difesa dei diritti delle donne in un momento drammatico della storia italiana. Dalle parole dell’On. Acciarini si scopre infatti che «ebbe il momento di adesione più forte all’antifascismo nel rapporto con Primo Levi e Alberto Salmoni, che diventerà poi suo marito. Incontrerà i due coetanei alla fine del liceo e percepirà immediatamente la vicenda delle leggi razziali come un grande elemento. Diventerà una donna della Resistenza molto schierata sul tema della difesa della donna, ma anche molto vicina alle persone che sono state oggetto di persecuzione razziale».

È infatti proprio a lei, a Bianca, che Primo Levi riuscirà a inviare le uniche cartoline da Auschwitz con notizie di sé

L’intreccio del centenario di Bianca Guidetti Serra con quello di Primo Levi non è un mero sovrapporsi di date, ma accende i riflettori su due figure torinesi coinvolte in prima persona in una delle pagine buie della storia nazionale. È infatti proprio a lei, a Bianca, che Primo Levi riuscirà a inviare le uniche cartoline da Auschwitz con notizie di sé. Sapeva infatti che l’amica fidata avrebbe informato la famiglia, che non poteva contattare direttamente. Non a caso sarà dunque sempre Bianca, dopo la morte del chimico scrittore, a pronunciare nella sinagoga torinese il discorso commemorativo in suo onore.

Arriva il dopoguerra, è il 1949 quando la Guidetti Serra apre il suo studio: una scelta molto forte in quanto donna avvocato, una delle pochissime iscritte al Foro di Torino, e per giunta penalista. «Non solo sceglie il settore forte e importante del penale – sottolinea Maria Chiara Acciarini – oltretutto in un momento in cui le donne non erano in prima fila nelle professioni e attività pubbliche, ma selezionerà sempre, esercitando la professione per cinquant’anni tutte le cause più difficili». Suoi sono i temi collegati alla protezione dei diritti dell’infanzia, alle donne, ai lavoratori, coniugati poi con la difesa degli arrestati durante le manifestazioni. «Come Comitato stiamo cercando di avere una documentazione di questi imputati: abbiamo chiesto a tutti coloro che sono stati difesi da Bianca di scrivere mezza pagina sulla vicenda».

Prima firmataria della proposta di legge contro l’amianto durante il suo periodo in Parlamento, Guidetti Serra fu soprattutto impegnata sul tema cruciale dei diritti dei lavoratori e della tutela della salute in fabbrica. «Fu molto all’avanguardia in questo, come in tutto – evidenzia la presidente del Comitato – il tema della salute in ambiente di lavoro è proiettato sull’oggi, rende molto importante la sua figura. Bianca è stata un avvocato, ha svolto come tale la propria professione, ma certamente i suoi assistiti sono state tutte prevalentemente persone che stavano vivendo una vicenda travagliata dal punto di vista dei diritti, pensiamo anche al grande processo per le schedature Fiat».

Al centro di tutto, la professione di avvocato, accompagnata fin dalla giovane età dall’impegno politico

Non potrebbe non seguire, a una vita longeva contraddistinta dall’impegno, la vita politica, che sempre si è accompagnata all’attività di avvocato in settori con forte rilevanza pubblica. A lungo nel Consiglio Comunale di Torino, la Guidetti Serra coprì dal 1987 al 1990 il ruolo di parlamentare, avviando un percorso legato alla legge sull’amianto che ha segnato a suo modo la storia del Paese. Nel commento dell’On. Acciarini, l’avvocato Guidetti Serra «credeva in questo impegno nel modo più radicale e serio, con presenza e attenzione, accettando di mettersi a servizio della città». Lavoratori, carcerati, donne, bambini: sempre a servizio dei deboli, per una società più democratica. Al centro di tutto, la professione di avvocato, accompagnata fin dalla giovane età dall’impegno politico nello scontro con le realtà pesanti e difficili che attraversavano l’Italia.

Non poteva che emergere, da questa biografia, una donna modello, una figura da ricordare, celebrare e riscoprire. Questi i compiti del Comitato, incaricato di valorizzare i tanti aspetti di una figura longeva e complessa, intrecciati alla storia dell’ultimo secolo. Agli eventi svolti tra maggio e giugno 2019 si andranno aggiungendo nuovi appuntamenti in un calendario che vedrà protagonista Torino e non solo: è in programma infatti a Roma un convegno dedicato alla sua attività parlamentare. A ottobre, poi, sarà ricordata la figura di Guidetti Serra avvocato, mentre il Centro Gobetti, presidio culturale torinese di cui la stessa Guidetti Serra fu presidente, promuoverà un’iniziativa dedicata al recupero degli archivi con un incontro all’Archivio di Stato di Torino.

Spiega infatti l’On. Acciarini che «uno degli impegni che ci siamo dati come Comitato è favorire la conoscenza dell’archivio personale e professionale di Guidetti Serra, conservato al Gobetti. Speriamo di avere il tempo e le risorse, perché sarà un’attività complessa e problematica: non si tratta solo di un archivio, ma di un pezzo di storia che riconsegneremo alla città. Erano atri tempi, ma allora quando lei istruiva i processi raccoglieva tutta la documentazione: ci sono opuscoli e materiali introvabile altrove che, digitalizzato, può avere un valore aggiunto, sarà un modo per dare spazio alla sua storia personale e ai grandi temi che ha seguito, molti dei quali non ancora alle nostre spalle ma in piena problematicità».

È stata rigorosa verso se stessa, prima di tutto

Per l’attualità dei temi, infatti, Bianca Guidetti Serra è un riferimento modello. «Da quando è stata istituita la legge che regola i Comitati Nazionali, oggi 222, credo di aver contato 5 Comitati dedicati alla nascita o morte di donne – racconta l’On. Acciarini – Di queste, tre sono sante o beate: le donne laiche sono solo Lalla Romano e Bianca Guidetti Serra. La cosa che ritengo estremamente importante è che non solo lei ha saputo indicare grandi contenuti, ma un metodo, un modo di porsi rispetto al mondo come donna. Ha scelto il suo settore e ha agito in quanto tale con un metodo che l’ha qualificata, con rigore e attenzione». Una lunga vita fatta di coinvolgimento attivo, di attività e passione portate al meglio. «Mi misi subito in modo» racconta Bianca Guidetti Serra parlando di quando ricevette le cartoline di Primo Levi, ed è forse la testimonianza più viva di un modo di porsi. «Trovo che questo aspetto sia un insegnamento grandissimo – commenta il presidente del Comitato per le celebrazioni del centenario – era sempre disponibile, aveva un enorme interesse per certi temi che sono qualificanti, ed è riuscita ad applicare un metodo che ha dato risultati importanti. È stata rigorosa verso se stessa, prima di tutto».

Non si è quasi mai spostata da Torino, Bianca Guidetti Serra, e della sua città conserva intatta una certa attitudine sabauda alla passione coltivata sotto voce, e all’applicazione operosa, mai gridata, ma coerente. Un grande messaggio e un’eredità che il Comitato Nazionale dovrà saper far emergere. «Credo che i ragazzi, quando hanno di fronte persone serie e appassionate, possano recepire bene il messaggio di Bianca – conclude l’On. Acciarini, dando appuntamento a settembre per nuovi appuntamenti del calendario celebrativo – è un messaggio in cui tutto torna».

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Sono una giornalista, mi occupo di uffici stampa per la cultura e l'ambiente, di comunicazione e social media. Ho un dottorato in semiotica: va da sé che ho una spiccata curiosità per tutto ciò che ha a che fare con i testi e i loro meccanismi. Amo il mare, leggo tantissimo e adoro scrivere: A contrainte è il mio sito, ci trovate recensioni di libri e racconti di quel che mi circonda!