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conchiglia

Difficoltà, contraintes, schermi e intercapedini, gusci di conchiglia. Un repertorio vago e astratto, ma solo se letto senza l’indizio fondamentale. Sono infatti tutte “cose” di Calvino, che a unirle a penna come nel gioco della Settimana enigmistica forse uscirebbe proprio il suo profilo. Il repertorio è l’esito di un viaggio, l’ho da poco finito e mi ha portato lungo oltre 700 pagine che, senza filtri, definisco meravigliose fin dal titolo di questo scritto. Sono quelle di Calvino fa la conchiglia. La costruzione di uno scrittore, immenso libro che Domenico Scarpa ha pubblicato per Hoepli. Fin dalle prime pagine, le note dell’autore per introdurre e istruire alla lettura di quello che è un oggetto-congegno complesso, ho avuto la sensazione che questo fosse un libro totale.Un libro, cioè, che con la pazienza di anni di studio e la passione di uno sguardo critico che vuole comunicare ad altri le sue scoperte e…

È proprio lei, la conchiglia pellegrina: la capasanata, quella meglio nota all’immaginario dei più come la “classica” conchiglia, quella del cammino di Santiago – non a caso, la conchiglia di San Giacomo – quella commerciale della nota marca di benzina, quella che le accomuna un po’ tutte le conchiglie perché né è l’effige più nota. A questo animale diventato simbolo è dedicato un curioso e assai ben fatto libro pubblicato quest’estate da Add Editore e scritto da Laurent Chavaud: Storia della conchiglia pellegrina. Sottotitolo: la sentinella dell’oceano. Adesso capiremo perché. Cosa c’entra la conchiglia dalla quale sorge la Venere di Botticelli e che usa anche Piero della Francesca con la divulgazione scientifica, grande “genere” di cui questo agile saggio fa parte? Laurent Chavaud è un biogeochimico, ecologo, nonché direttore di ricerca per il CNRS al Laboratorio delle scienze e dell’ambiente marino (LEMAR), ricercatore all’Istituto Universitario Europeo del Mare (IUEM) e dellʹUniversità…

Da qualche giorno esiste nell’indefinito spazio dell’online una risorsa gigantesca e preziosissima per tutti coloro che abbiano mai studiato (e che studieranno in futuro) Italo Calvino. BIBLIC-Bibliografia Italo Calvino è una bibliografia online. Non una qualunque: è la bibliografia attualmente più aggiornata e completa al mondo sull’autore. È stata presentata all’Università Sapienza di Roma dal gruppo di lavoro del Laboratorio Calvino (centro di ricerca coordinato da Laura Di Nicola) e ne parlo qui perché, come ho già scritto più volte durante il centenario di Calvino a proposito delle tantissime uscite e ri-edizioni critiche e non solo, se avessi avuto questi strumenti mentre scrivevo la tesi di dottorato, probabilmente sarebbe uscito un lavoro diverso. Ma tant’è: durante la presentazione è stato ribadito più volte che questo immenso lavoro non è solo, naturalmente, un punto di arrivo, bensì una ripartenza, un caldo invito a quanti, tesisti e critici, ma non solo (io,…

Patirò dalla fine: perché alla fine di Scrivere, correggere, riscrivere. Il dattiloscritto di Se una notte d’inverno un viaggiatore di Ada D’Agostino, da poco uscito per Carocci, c’è Dall’opaco. L’autore sottinteso è, naturalmente, Italo Calvino. Dall’opaco, riassumendo per i nuovi lettori di queste lande del web, è il testo per me più affascinante di Calvino: una “prosa descrittiva” che riassume, in sintesi, lo sguardo dell’autore di sé, il proprio mestiere e il proprio mondo. Si trova nella raccolta La strada di San Giovanni, e nell’ultimo paragrafo dell’ultima pagina di Scrivere, correggere, riscrivere. Arrivare alla conclusione del libro è stato, per me, come inseguire una caccia al tesoro conscia dei tanti indizi che avevo trovato, e capitolo dopo capitolo mettere insieme i pezzi di un quadro completo. E alla fine, con un sorriso beato rivolto alla pagine, dire: oh, sì, la mia tesi arrivava proprio qui! Ada D’Agostino, autrice del libro,…

È un librino piccolo e curato nella veste grafica, con alcune belle accortezze come la copertina, le foto stampate all’interno, la scelta di una voce autoriale originale. Il dubbio e il desiderio è uscito per il centenario calviniano nella collana Oilà di Electa e abbozza una breve biografia di Eva Mameli, la mamma di Italo Calvino. A scriverlo è Silvia Bencivelli, nota divulgatrice scientifica. Un nome perfetto per tracciare il ritratto di una donna scienziata quale è stata colei che ricordiamo soprattutto per il figlio. Italo, come raccontò, era la pecora nera della famiglia: l’unico letterato. È un fatto bizzarro che, nonostante un curriculum di tutto rispetto e un ruolo decisivo nelle scienze botaniche, si parli oggi di Eva Mameli a partire dal figlio. In fondo è giusto così: a essere notiziabile oggi come oggi è Calvino, suo il centenario, sue le frasi che impazzano nel chiasso delle citazioni. E,…

Non c’era un programma definito, non ci avevo pensato e non l’ho fatto apposta. Sta di fatto che, cammina cammina, viaggia, leggi e studia, questo 2023, anno del centenario di Italo Calvino, mi ha permesso di toccare pressoché tutte le città in cui lo scrittore ha vissuto e, un po’ per caso un po’ per scelta, di scoprire, cercare, quasi sempre trovare le case dove ha abitato. Qualche tempo fa il collega Paolo Morelli del Corriere Torino mi domandava, come autrice di una guida letteraria, di una guida “reale” e addottorata in semiotica letteraria su Calvino, se a Torino esistesse una targa, un monumento, un “qualcosa” intitolato a Calvino. Ci abbiamo ragionato insieme e abbiamo scoperto che no, non c’è niente di legato a Calvino che sia stato salvato dalla brulicante e vorace città e segnalato come “luogo letterario”. Paolo ha poi trovato spazi intitolati allo scrittore e ne ha…

Si fa tanto parlare di Calvino in questo 2023 quasi alla fine ma… come parlava Calvino? Sulla lingua, sulla scrittura e sulle loro peculiarità si interroga un saggio uscito per Treccani e curato da Matteo Motolese, si intitola Le parole di Calvino ed è un una sorta di piccola enciclopedia di temi e spunti che a loro volta potrebbero aprire altre vie e percorsi di ricerca sui tantissimi aspetti del linguaggio (dei linguaggi, sarebbe forse meglio dire?) calviniani. Nell’introduzione Motolese cita la Sala Calvino della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma dove sono ospitate le librerie originali dello scrittore, con tutto il loro contenuto lasciato esattamente così com’era prima che Calvino ci lasciasse. Il motivo è che si ritiene, direi proprio legittimamente, che in quella stratificazione di volumi e carte si nasconda un disegno: la biblioteca di Calvino era ed è una sorta di impronta del suo lavoro, se ne serviva…

Comincerò col dire… No, questo è Calvino, ma vorrei in ogni caso iniziare a parlare di Favoloso Calvino, la mostra allestita in occasione del centenario calviniano alle Scuderie del Quirinale di Roma partendo da Torino e dalle sue Luci d’artista. Quest’anno, infatti, forse per una delle prime volte da che io ricordi, a decorare il lungo rettilineo di via Po non ci sono stelle e pianeti di Palomar, la luce realizzata da Giulio Paolini. Non ci sono perché sono a Roma, a illuminare i cieli di via XXIV maggio proprio in occasione della mostra, inaugurata lo scorso ottobre e visitabile – luce d’artista inclusa – fino al 4 febbraio 2024. Ora, forse si notano già alcuni dettagli che per me proprio dettagli non sono. Il titolo, innanzitutto: la luce si chiama proprio così, come il personaggio di Calvino: Palomar. Non è meraviglioso? L’ho pensato per anni ammirando col naso in…

Non so se a Calvino sarebbe piaciuto, so che a sua moglie Chichita, di sicuro, no. Lettere a Chichita è un volume uscito in questo 2023 di omaggi e recuperi calviniani, lo ha curato Giovanna, la figlia, e ha lo straordinario pregio di fornirci del materiale finora inedito. Si tratta di un epistolario, datato tra il 1962 e il 1963, tra Calvino e quella che di lì a poco, dopo averla conosciuta a Parigi in casa di amici, diventerà sua moglie. È un epistolario con una sola voce, quella di Italo Calvino. Questo non è poco. Si tratta infatti della voce che sta dietro allo scrittore, di un Italo che racconta le sue giornate, i suoi problemi, il suo amore, ma anche tanta politica, situazioni professionali, e la propria evoluzione nel leggere la realtà. Credo stia proprio qui il valore documentario di queste lettere che oggi possiamo aggiungere ai materiali…

EDIT di novembre 2023: come si può leggere dalla data, ho scritto questo articolo il 25 ottobre. Una manciata di giorni dopo Ernesto Ferrero se n’è andato. Vorrei allora che questo scritto fosse un affettuoso omaggio. Leggetelo così. Grazie. *** «Si immagini di parlare con un nonno». Mi ha detto così lo scorso aprile, al telefono, Ernesto Ferrero. Grazie a una catena di gentilezze ho avuto la fortuna per me preziosissima di poter sottrarre alla routine privata di un ex ufficio stampa Einaudi, nonché direttore del Salone del libro di Torino per anni, quasi un’ora di chiacchiere telefoniche alla ricerca delle memorie vive di Italo Calvino che io non posso avere, e che invece Ferrero tiene tra i ricordi più cari. Questo lo sapevo perché, anche per costruire Torino di carta ed entrare in “casa Einaudi” avevo già letto I migliori anni della nostra vita, e più di recente, lo…