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Qualcuno potrebbe essere in difficoltà davanti alla domanda “Qual è il tuo incipit preferito della letteratura italiana?”, ma io ho da anni la risposta: Enigma in luogo di mare, un romanzo di raffinata intelligenza scritto a quattro mani da Fruttero e Lucentini e uscito nel 1991. È un giallo, con tanto di omicidio e indagine, ma è soprattutto il romanzo di un luogo e uno spaccato sociale con una magistrale costruzione del cast di personaggi. Un romanzo bellissimo, che con questo articolo c’entra perché è tutto ambientato nel luogo che fin dall’incipit è protagonista: la letteraria pineta della Gualdana, alias la pineta di Roccamare alla quale Alberto Riva dedica il suo Ultima estate a Roccamare (Neri Pozza, 2023), storia e ricerca in cui confluiscono tante storie e voci di artisti e intellettuali che proprio dal quel luogo hanno tratto linfa e che su quelle spiagge hanno tratteggiato momenti di vita…

Confini, barriere, dogane, frontiere: segni sulle mappe, linee immaginarie che separano aree geografiche, ma anche lingue, mondi culturali, pensieri. Soprattutto: bacini di storie ricche perché innestate là dove si fronteggiano, scontrandosi o fondendosi a seconda dei casi, degli universi semiotici, cioè che “fanno senso”. Di confini mi è capitato di occuparmi spesso proprio in semiotica, ed è da questa antica curiosità che è stata solleticata la mia voglia di esplorare il nuovo libro di Mauro Suttora, giornalista di Huffington Post. Si intitola Confini. Storia e segreti delle nostre frontiere, lo pubblica Neri Pozza, ed è un reportage-racconto di tutti i confini d’Italia, da quello occidentale di Ventimiglia salendo su lungo tutto l’arco alpino – ma con gran pena le reca giù, ricordate? – e toccando Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia, alle porte dell’oriente. Sono dunque partita per il viaggio a pochi chilometri da casa, dove si apre…