“Cosa succede quando il maggiore corpo celeste di un sistema planetario si allontana? Se il più imponente del gruppo, il fulcro intorno a cui sono disposti tutti gli altri astri, attorno a cui girano le loro orbite concentriche si disintegra, implode, collassa nell’eternità di un unico punto? I corpi lasciano l’orbita, vanno alla deriva nello spazio, vagano per eoni di anni luce nel buio dell’universo e non tornano più”.

Quasi 600 pagine, eppure solo queste righe, secondo me, bastano a riassumere in un nocciolo significativo L’ordine delle stelle, primo romanzo di Monica Zeiner tradotto dal tedesco da Roberta Gado e pubblicato in Italia, nel maggio 2015, da Keller editore. Un esordio bello spesso, nel senso più materiale del termine, uno di quei libri in cui ogni tanto mi piace rifugiarmi per entrare in una storia lunga, e piuttosto densa. E l’opera prima della Zeiner si è rivelata all’altezza delle aspettative, con una storia intensa e profonda, lunga nel tempo e caratterizzata da una costruzione a intreccio avvincente.

Andiamo con ordine. Il libro si apre presentandoci il personaggio principale, Tom Holler, pianista jazz. Una figura colta in un momento di fragilità piuttosto acuto: alla crisi con la moglie capiamo essere preceduto un altro periodo, ma essendo all’inizio intuiamo anche che qualcosa, da lì al fondo del libro, accadrà. Dipinto quindi Tom come artista dalla grande capacità, ma al contempo uomo in crisi a causa della relazione con la moglie e di trascorsi tra amicizie e amori che si riveleranno problematici quanto intensi, la storia si dipana nei suoi due filoni che si intrecceranno per tutte le quasi 600 pagine, svelandoci piano piano cos’è successo prima, e dunque alcune ragioni di quel che accadrà a Tom da lì a poco. Se nel futuro del protagonista c’è un tour musicale in Italia, che toccherà anche Napoli, e una ancora misteriosa Betty, che ora vive proprio lì e lo contatta venuta a sapere del concerto, adagio adagio andiamo indietro nella memoria con Tom. Scopriamo così gli anni del conservatorio, a Berlino, insieme a Marc, amico perfetto e artista sottile e profondo. Quasi una musa al maschile per Tom, il cui affetto per l’amico cresce, parallelo ai successi musicali di entrambi che, pur differenti in tanti aspetti, si completano e trovano una giusta armonia. Finché arriva Betty, la terza punta di un triangolo destinato a vivere momenti intensi e bellissimi, ma anche una fine drammatica.

Ecco cosa succede quando si disintegra l’oggetto intorno cui ruotano gli altri corpi celesti. È da questo interrogativo che si muove la seconda storia, quella dell’oggi di Tom e di Betty, persone nuove ma anche, sempre, le stesse di prima, quelle di una travolgente amicizia, come solo i 20 anni  regalano, destinate a finire non appena il fragile equilibrio viene urtato da vibrazioni nuove, esterne a quella cosmologia. Ritrovare un’orbita dopo aver disperso il suo centro non è facile, può deviare percorsi, rompere esistenze, bruciare anni e orizzonti, ma è quello che provano a fare i protagonisti.

Collante della storia – di entrambe le storie, quella vecchia e quella presente, unite nello snodo che tutto ha cambiato – l’elemento eccezionale costituito dalla musica. I tre protagonisti sono infatti tutti iscritti al conservatorio e vivono di musica e nella musica le emozioni della loro età. La musica diventa la quarta protagonista, linguaggio, voce, piano di espressione delle emozioni. Musicale è la lingua della scrittrice, che misura sentimenti e reazioni con armonie e melodie, ma musicale è anche il contenuto stesso, che vede infatti i tre coinvolti di volta in volta in progetti, jam session, tour in giro per la Germania e per il mondo. Un microuniverso intessuto di note, di sfumature, di emotività che non saprebbe esprimersi in altri modi. Una cifra stilistica e contenutistica che caratterizza la storia, rendendola unica, così come l’ambientazione, divisa tra Germania e Italia, due patrie che l’autrice conosce molto bene.

Una storia per l’estate, così definisce L’ordine delle stelle la copertina del romanzo. Sì, beh, essendo uscito a maggio, forse l’estate era stata calcolata come l’orizzonte immediato per il libro. Avendolo letto non solo a due anni di distanza dall’uscita, ma in pieno inverno, assicuro che, sebbene forse in estate il maggior tempo a disposizione permetta di godersi la vicenda in un’unica, o se non altro in poche efficaci e lunghe letture, il romanzo non è affatto una “storiella leggera da ombrellone”, come la copertina potrebbe ingannevolmente far pensare. È una storia intensa, di amicizia e di amore, e della scossa drastica che la frizione tra i due sentimenti provoca ogni volta che i confini dell’uno e dell’altro vengono superati. Non un dramma nella sua accezione più buia, ma un’indagine umana, che esplora a 360 gradi la gamma di sentimenti ed emozioni intorno a tre amici, e al mondo musicale ed emotivo che li circonda.

 

Autore

Sono una giornalista, mi occupo di uffici stampa per la cultura e l'ambiente, di comunicazione e social media. Ho un dottorato in semiotica: va da sé che ho una spiccata curiosità per tutto ciò che ha a che fare con i testi e i loro meccanismi. Amo il mare, leggo tantissimo e adoro scrivere: A contrainte è il mio sito, ci trovate recensioni di libri e racconti di quel che mi circonda!