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Aboca

“Solo dopo aver conosciuto la superficie delle cose – conclude il signor Palomar –, ci si può spingere a cercare quel che c’è sotto. Ma la superficie delle cose è inesauribile”. Celeberrima, questa citazione da Palomar di Italo Calvino. Ecco perché lo studio di Niccolò Scaffai “Sotto l’inesauribile superficie delle cose”, pubblicato da Aboca, mi ha incuriosita molto. Questo libro è un’analisi estremamente limpida e molto affascinante sulla contrapposizione superficie- profondità. Dentro ci sono un sacco di riferimenti letterari, dei quali ça va sans dire Calvino è il filo conduttore, ma soprattutto, dentro si incastrano architetture assiologiche che, a partire dalla suggestione spaziale e volumetrica di superficie e di profondità, danno conto dell’architettura di un certo pensiero contemporaneo. Un pensiero che ha a che fare con la rappresentazione in letteratura di ciò che vive il nostro mondo di oggi, dei suoi problemi, delle sue crisi, dei suoi interrogativi universali che…