Radio a piè pagina

Una volta messo piede in uno studio radiofonico grazie all’esperienza del laboratorio universitario di montaggio e sonorizzazione di cui vi accennavo qui, è stato subito amore. E così nel 2010, mentre ancora studiavo, ho attivato un tirocinio a Radio 110, la radio dell’Università di Torino. Per tre mesi ho avuto il compito di ideare, costruire e realizzare (studio e postproduzione) un format radiofonico. Avevo carta bianca, e così ho scelto di abbinare il lavoro alle ricerche per la mia tesi di laurea (uno studio semiotico di Zazie nel metrò di Raymond Queneau) dando vita a Radio a pié pagina, un format di taglio culturale. Il programma si articolava in 5 puntate, ciascuna dedicata a un tema particolare in un ideale percorso di esplorazione sulle modalità attraverso cui dai testi scritti si “traduce” per passare a testi radiofonici. Ad affiancarmi alla conduzione c’era il mio amico e collega di studi Matteo Ghidella, non solo spalla ma lettore-attore ufficiale della trasmissione.

Se siete curiosi, ai link che seguono trovate il promo e le puntate:

  • Promo
    Questo è il promo della trasmissione, che passava a cadenze regolari nel palinsesto di Radio 110
  • Tradurre da testo a radio
    Nella prima puntata di Radio a piè pagina si parla di traduzione come questione di senso, o meglio passaggio di senso tra un linguaggio e l’altro, e dunque problema semiotico, in compagnia di Ugo Volli, docente di semiotica all’Università di Torino.
  • La radio e le sue caratteristiche
    Si torna a parlare di passaggi dalla carta alla radio, affrontando le specificità del mezzo radiofonico in compagnia di Alberto Gozzi, sceneggiatore Rai e docente di linguaggio radiofonico all’Università di Torino.
  • Qualcuno ascolta ancora la radio?
    La domanda che anima questa puntata è riguarda la radio: è ancora ascoltata oggi? Ha ancora senso? Insieme ai conduttori, ospite negli studi di Radio 110 Paola Pallavicini, docente di storia dei mezzi di comunicazione all’Università di Torino.
  • Letterati e radio
    Che rapporto c’è tra i letterati e la radio? Qui prendiamo in esame un caso famosissimo di letterato prestato al mondo dei media, Carlo Emilio Gadda, per raccontare di come, spesso, nel Novecento gli scrittori siano costretti per motivi economici ad accettare lavori “impiegatizi”. Le letture riprendono alcuni estratti dalle Norme per la redazione di un testo radiofonico, celebre testo di Gadda sul corretto linguaggio da utilizzare in radio. Ospite di puntata, Alba Andreini, docente di letteratura italiana contemporanea all’Università di Torino.
  • Esperimento radiofonico
    Ultima puntata di Radio a pié pagina. Tutto quel che si è spiegato nelle prime 4 puntate viene qui riassunto e applicato concretamente in un mini-radiodramma ispirato a Zazie nel metrò e interpretato dalle voci di Annalisa Usai, Alessandro Salvatore e Matteo Ghidella, ancora una volta co-conduttore. A commentare il lavoro l’opsite, Alberto Gozzi, sceneggiatore Rai e docente di linguaggio radiofonico all’Università di Torino.

Il 12 novembre 2011 Il Cantiere di Radio3, storica trasmissione che promuoveva i lavori laboratoriali dei giovani e che ora, purtroppo, non esiste più, aveva selezionato e mandato in onda un montaggio delle cinque puntate di Radio a pié pagina contenente anche il mini radiodramma. Il podcast originale della trasmissione non esiste più, ma potete riascoltare il lavoro qui.