Radio

La radio tocca tutti intimamente e personalmente: il suo aspetto più immediato è un’esperienza privata (M. McLuhan)

La mia esperienza con la radio è nata tra i banchi universitari. Era il 2010 e seguivo un corso-laboratorio di montaggio e sonorizzazione con Alberto Gozzi, storico sceneggiatore Rai. Oltre a capire come si strutturasse una drammaturgia attraverso l’esclusivo uso del suono, della parola registrata e degli effetti audio, avevamo avuto la possibilità di mettere le mani in pasta, scrivendo un breve radiodramma e facendolo registrare negli studi di Radio 110, la web radio dell’Università di Torino. Da parte mia, quel che ne uscì fu una sorta di dramma comico intitolato Mosca Flambé, dove un protagonista psicolabile (la cui voce è di Francesco Gargiulo) impazzisce cercando di scacciare una mosca dalla cucina, sulle note della Gazza ladra di Rossini. Se siete curiosi, potete riascoltarlo qui.

Sempre nel 2010 ho avuto l’occasione di ideare, seguire e condurre il mio primo format radiofonico, ancora una volta a Radio 110.  Si chiamava Radio a piè pagina, ve ne parlo qui, dove trovate anche tutte le puntate. Dopo questa felice esperienza e alcune comparsate al Comunicattore, è dovuto passare qualche anno prima di tornare in radio. L’occasione mi si è presentata (o forse bisognerebbe dire che l’ho cercata…) di nuovo a Radio 110, dove ho incontrato un gruppo di giovani scienziati che, tornati entusiasti dalla scuola di comunicazione di Agorà Scienza, volevano fare radio. È nato così L’uovo di Colombo. I ricercatori si raccontano: qui trovate la descrizione del programma e l’elenco con le puntate in podcast e i loro ospiti. Sulla scia del ritorno a Radio 110, nel 2015 ho inaugurato un nuovo progetto in collaborazione con Elleradio, emittente romana. Si intitolavaa In che senso? Dove va la comunicazione e si articolava in 15 puntate andate in onda da marzo a luglio 2015: le trovate qui.