«Chi siete?» «Nave scuola Amerigo Vespucci, Marina Militare Italiana» «Siete la più bella nave del mondo». Così, narrano la cronaca e la leggenda mescolate ormai insieme, disse via radio la USS Independence navigando nel Mediterraneo nel 1962 e incrociando la Nave Scuola Amerigo Vespucci. Io l’ho incrociata oggi, davanti alla mia città. Grazie a un punto stampa a bordo ho avuto il privilegio raro di salire su una lancia dal molo dove sono cresciuta e attraversare lo spazio di mare che separava Imperia dalla grande e maestosa nave, ferma in rada. Nave Scuola Vespucci, o meglio, un dettaglio della sua sterminata alberatura, è lo sfondo del mio desktop dalla Barcolana di Trieste del 2018. Era il cinquantennale della manifestazione e per l’occasione attraccò la Vespucci nel magnifico porto di Trieste e nei cieli le Frecce Tricolori accesero la festa e l’orgoglio di un sacco di gente che viveva il mare…
Sabrina Mugnos l’ho scoperta con una delle letture più appassionanti degli ultimi anni: Draghi Sepolti, uscito per Il Saggiatore, è un testo di saggistica…
All’improvviso è arrivata una notizia terribile, inaspettata. È arrivata via mail, dal Teatro Stabile di Torino: “si è spento ieri sera, all’età di 66…
25 marzo 2022: il primo sciopero per il clima del 2022 torna a riempire le piazze. Fridays For Future non si è mai esaurito,…
Qualche anno fa ho avuto l’occasione fortunata e rara di potermi avvicinare a una figura di donna impegnata che non conoscevo, di poterla scoprire…
È il 2022, febbraio sta finendo ed è scoppiata la guerra. Non per metafora, non in un posto lontano da casa – l’Europa, per…
Calvino gate, qualcuno l’ha definito così, scherzandoci su con un po’ di ironia e un filo di amarezza. Il gioco metatestuale delle citazioni, si…
Una coralità vegetale insolita e un punto di vista originale, accompagnato da una magistrale struttura narrativa che tiene col fiato sospeso fino all’ultimo, mentre si attraversa un tronco lungo un secolo, affacciati su un futuro distopico che continua a far riflettere: I Greenwood è una saga familiare che fa riflettere a lungo.
Mi è capitato, di recente, di camminare ed essere folgorata da un pensiero: «Michele Serra lo scrive sempre nella sua biografia!». Stavo infatti meditando…